L’ultimo voto riguarda la transizione energetica. Il Parlamento ha approvato la riforma di due direttive, una sulle fonti rinnovabili, la cosiddetta Red (Renewable energy directive) e quella sulle misure di efficienza energetica.
Secondo la modifica, l’energia prodotta da fonti pulite dovrà raggiungere il 45 per cento dei consumi finali al 2030. Si tratta di un adeguamento importante, dato che attualmente la direttiva era ferma al 32 per cento.
Per quanto riguarda la seconda direttiva, la Energy efficiency directive (Eed), gli stati membri dovranno ridurre collettivamente di almeno il 40 per cento i consumi finali di energia entro il 2030. La nuova direttiva stabilisce anche dei sotto-obiettivi per differenti settori, come trasporti, edifici, teleriscaldamento.
Per quanto riguarda i trasporti, per esempio, si punta a ridurre le emissioni del 16 per cento attraverso l’utilizzo di biocarburanti avanzati e di combustibili rinnovabili (di origine non biologica), con priorità all’idrogeno.