Il premio Nobel per la Medicina 2021 va David Julius e Ardem Patapoutian
Il premio Nobel per la Medicina 2021 è stato assegnato a David Julius e Ardem Patapoutian “per le loro scoperte sui recettori che regolano la percezione della temperatura e del tatto”. La nostra capacità di percepire il caldo, il freddo e il tatto è essenziale per la sopravvivenza ed è alla base della nostra interazione con il mondo che ci circonda.
“Sono sensazioni che vengono date per scontate nella vita quotidiana, ma come vengono avviati gli impulsi nervosi in modo che la temperatura e la pressione possano essere percepite? Questa domanda è stata risolta dai premi Nobel di quest’anno”, ha spiegato la giuria.
La soluzione arriva dal mondo naturale
“Tendiamo a considerare il tatto e il dolore come cose scontate, almeno meccanicisticamente. Siamo arrivati a questa soluzione perché abbiamo guardato al mondo naturale, in termini di prodotti naturali, e ci siamo chiesti come lavori ciò che stimola i nostri sensori del dolore”, ha spiegato Julius. “Le sostanze chimiche vengono usate dalle piante (presumibilmente) per difendersi, quindi abbiamo cercato di girare intorno al problema, guardando alcuni prodotti naturali usati in farmacologia e ce l’abbiamo fatta. Quando si pensa al numero di farmaci che abbiamo scoperto o che derivano dalla natura, è davvero impressionante“.
“Abbiamo scoperto che i globuli rossi sono in grado di percepire la pressione e modificare il loro volume“, ha aggiunto Patapoutian. Clinicamente, quando questo senso diventa troppo, si possono avere dei globuli rossi disidratati che proteggono contro la malaria. Abbiamo anche scoperto che nelle cellule immunitarie, queste proteine regolano, ad esempio, i livelli di ferro nel sangue. Nessuno aveva mai pensato che la capacità di percepire la pressione potesse essere legata a questi processi”.
Lo scorso anno era stato assegnato a Harvey J. Alter, Michael Houghton e Charles M. Rice per le loro significative scoperte che hanno condotto all’identificazione del virus Hcv, responsabile dell’epatite C, una malattia del fegato la cui via di trasmissione è quella del contatto diretto con il sangue di qualcuno già infettato.
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