Tourists Are About To Literally Take Over Venice
"Tourists in Venice have always seemed to be everywhere. But now, for the first time, locals are about to be reduced to minority status." — @VeraMantengolihttps://t.co/9gKXOBulV1#Venice #Venezia #overtourism pic.twitter.com/eep4KIxiDO— Dream of Venice (@DreamOfVenice) April 19, 2023
Venezia, le Cinque Terre, la Costiera amalfitana, Roma, l’Alto Adige. L’elenco delle bellezze del territorio italiano potrebbe ovviamente essere molto più lungo di così, ma bastano questi cinque luoghi per mettere a fattor comune un problema che, dopo qualche anno di pausa dovuta alla pandemia, si sta ripresentando in tutta la sua potenza: il turismo di massa e lo snaturamento dei territori. L’Organizzazione mondiale del turismo l’ha chiamato overtourism, sovraffollamento turistico: è “l’impatto del turismo su una destinazione, o parti di essa, che influenza eccessivamente e in modo negativo la qualità della vita percepita dei cittadini e/o la qualità delle esperienze dei visitatori”.
Pensavamo di aver tratto un insegnamento, dai durissimi anni delle limitazioni legate al Covid: la necessità di un approccio più sostenibile, etico, alla vita e al turismo. Ma avevamo constatato anche i danni economici provocati dalla “sparizione improvvisa” dei turisti italiani e soprattutto stranieri dai nostri centri storici, dalle nostre spiagge dalle nostre montagne.
Ma proprio nell’anno in cui, secondo le proiezioni del ministero, i flussi turistici supereranno per la prima volta i livelli pre-pandemia, residenti e amministrazioni stanno iniziando a capire che va posto qualche correttivo alla massificazione del turismo, soprattutto quello detto “mordi e fuggi”.