Venezia è forse il caso più eclatante di sovraffollamento turistico e anche quello più “antico” nel tempo. Dalla prossima estate il centro della città lagunare potrebbe diventare a numero chiuso e a pagamento: per decisione della giunta comunale guidata da Luigi Brugnaro, per entrare in città bisognerà acquistare un ticket e passare per i tornelli. Proprio come si fa per entrare in un museo, allo stadio, o a Disneyland. La rivoluzione – che inizialmente era prevista per gennaio scorso – è però ancora sub iudice, perché non trova il favore di molti, tra cui il governo nazionale e anche le associazioni degli esercenti di Venezia, che vedrebbero diminuire i propri incasso.
Del resto da anni Venezia soffre di un problema di spopolamento: più crescono le infrastrutture dedicate al turismo (alloggi, locali, ristoranti) più aumenta la desertificazione del tessuto sociale. Appena 49.365 è il numero di residenti che registra all’11 aprile il contatore installato dal 2008 presso la farmacia Morelli (che ricava i dati dell’Ufficio Anagrafe del Comune di Venezia), nel centro storico. Ma dal mese aprile esiste un altro contatore, voluto dall’associazione Venessia, che si batte proprio contro lo spopolamento della città: è quello che conta il numero di posti letto dell’offerta ricettiva, e che oggi segna quota 48.596. In pratica, per ogni residente veneziano c’è un posto letto per un turisti.