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La tavola rotonda del 2 giugno è stata anche l’occasione per rilanciare l’attività  del Seabin, che il 20 maggio è tornato in funzione dopo lo stop dovuto agli allarmi piena dell’Arno e delle restrizioni anticovid che hanno portato a fermo dell’attività della Società Canottieri.

“Un anno dopo ci ritroviamo alla Società Canottieri per rilanciare il nostro impegno per le acque, in questo caso quelle dell’Arno”,  ha spiegato Claudio Vanni, responsabile relazioni esterne Unicoop Firenze, che il 16 luglio scorso aveva partecipato all’inaugurazione . “La scorsa estate il Seabin ha catturato una mole importante di micro e nanoplastiche e anche quest’anno sarà un valido alleato per la pulizia del fiume”.

Fondamentale per il funzionamento del dispositivo cattura plastica è l’opera di manutenzione garantita dal personale e dai volontari che presso le sedi di installazione, se ne prendono carico. I rifiuti raccolti dal Seabin vanno infatti rimossi manualmente e smistati in  modo corretto. In questo caso a occuparsene è proprio la Società Canottieri, rappresentata dal suo Michele Nannelli, che ha commentato:  “Collaboriamo con entusiasmo alla campagna di Unicoop Firenze per la tutela e la pulizia delle acque. Per noi, che praticamente viviamo sull’Arno e con il fiume abbiamo un rapporto strettissimo e quotidiano, la gestione del Seabin è una bella opportunità per fare la nostra parte. Per Firenze e per la sua identità, l’Arno è fondamentale. Per tutti i fiorentini, e non solo, è vitale che sia pulito”.

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A maggio è ritornato in acqua il Seabin installato nel 2020 da Unicoop Tirreno presso la Società Canottieri Firenze © Unicoop Firenze