Riconoscere l’insieme per curare. Alla base della medicina olistica, l’identificazione di corpo, mente e spirito quali componenti di un sistema unificato.
Cardo mariano dopo le feste: proprietà, usi e controindicazioni
Fa bene al fegato, stimola la produzione di latte nelle neomamme, depura l’organismo dopo le grandi abbuffate. Tutto quello che c’è da sapere sul cardo mariano
Il cardo mariano è una pianta che cresce in Europa meridionale e quindi anche in Italia, dove la troviamo prevalentemente nel centro-sud. Il nome cardo deriva dal termine greco “ardis”, punta dello strale, a indicare le numerose spine che lo caratterizzano, mentre l’aggettivo mariano pare sia un riferimento alla Madonna che, secondo la leggenda, allattando Gesù bambino, fece cadere alcune gocce di latte che andarono a posarsi sul cardo, determinando così le tipiche striature bianche delle sue foglie.
Tutte le proprietà del cardo mariano
Le sue proprietà sono ben note sin dall’antichità: già Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis historia, ne consiglia il succo per migliorare la digestione e il flusso biliare. Tradizione vuole, inoltre, che fosse anche un ottimo rimedio per contrastare la malinconia e la depressione: il termine melancholia, che in greco significa bile nera, indicava in sostanza uno squilibrio della bile che ha effetti negativi sull’umore.
Cardo mariano, buono per il fegato
Gli studi moderni hanno confermato l’azione epatoprotettiva del cardo mariano: il merito è della silimarina, un complesso di sostanze flavoniche, dette flavanolignani, costituito principalemente da silidina, silidianina e silicristina che ristabiliscono le funzioni del fegato agendo direttamente sulle membrane cellulari. Ne sono ricchi il frutto del cardo, ma anche i semi e le foglie.
In pratica la silimarina inibisce i fattori responsabili del danno epatico, come i radicali liberi, fungendo da antiossidante (in maniera più netta della vitamina E) e previene la perdita di glutatione (un antissidante prodotto dall’oragnismo) causata dall’eccesso di alcool. Secondo alcune ricerche contrasta anche gli effetti dei danni provocati dai raggi UVA sulla pelle.
Cardo mariano, buono anche per le neomamme
Inoltre, il cardo è colagogo, cioè stimola la produzione di bile, è galattogeno, ovvero stimola la produzione di latte nelle puerpere, allevia i crampi dovuti ai dolori mestruali ed è antiemorragico. È ipertensivo, diuretico, utile nel trattamento di varici ed ulcere varicose.
Una curiosità: secondo una ricerca condotta dalla Columbia University, l’estratto del cardo mariano potrebbe ridurre significativamente l’infiammazione epatica nei bambini costretti ad affrontare cicli di chemioterapie per curare la leucemia linfoplastica acuta.
Come e quando assumere il cardo mariano
Si assume sotto forma di integratore, in tavolette, anche se dà il meglio come infuso o decotto (si usano le foglie). Il cardo è ottimo dopo le feste o dopo periodi di eccessi alimentari, quando consumiamo troppi grassi animali, cibi fritti o molto elaborati che determinano un superlavoro per il fegato. È utile in tutte le epatopatie.
Avvertenze: data la presenza di tiramina, va usato con cautela nei soggetti ipertesi.
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