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La birra ufficiale del Padiglione Italia svela a Expo i numeri del bilancio di sostenibilità. Meno 7500 tonnellate di CO2, mentre aumenta la produzione.
Chi l’ha detto che comunicare la sostenibilità sia un fatto solo di numeri? Lo dimostra l’ultimo lavoro reso noto pochi giorni fa a Expo da Carlsberg Italia. Il Bilancio di Sostenibilità aziendale diventa un gioco, dove per comunicare l’impatto ambientale e l’impegno sociale dell’azienda si sfruttano grafica e slogan intuitivi.
Realizzato in collaborazione con i giovanissimi giornalisti de “Giornalisti nell’Erba”, progetto nazionale e internazionale di giornalismo e comunicazione ambientale, il bilancio di sostenibilità esce dai soliti parametri aziendali e diventa immediato, intuitivo, facile da comprendere.
I numeri non perdono certo importanza, anzi. Ad una prima occhiata si intuisce come siano diminuiti i consumi d’acqua (-6 per cento) e le emissioni di CO2 per ettolitro di prodotto (-3,6 per cento). Mentre a fronte di una riduzione del 10 per cento (nel 2014) di produzione di rifiuti, il totale (100 per cento) è stato avviato al recupero. Diminuiscono anche i consumi di energia elettrica (-2,5 per cento), rispetto ad un incremento della produzione del 13 per cento rispetto all’anno precedente.
“Quella avviata in Carlsberg Italia è una ‘cultura della sostenibilità’”, dichiara Alberto Frausin, amministratore delegato del gruppo. “Si tratta di un impegno volto alla ricerca e alla promozione culturale. Lo dimostra il sistema di spillatura DraughMaster, dall’impatto ambientale incredibilmente basso”.
@BirraPoretti a #ExpoMilano2015 con il sistema #draughtmaster calcola in realtime quanta #CO2 ha evitato. pic.twitter.com/NQeKhlSTbG
— Rudi Bressa (@RudiBressa) 22 Luglio 2015
Infatti grazie al sistema lanciato nel 2011, che prevede l’imballaggio in Pet della birra e l’eliminazione dell’anidride carbonica per la spillatura, le emissioni sono state ridotte di 7.500 tonnellate solo nel 2014, “vale a dire la quantità di anidride carbonica assorbita in un anno da oltre 302.000 alberi”, sottolinea Frausin.
È proprio questa la punta di diamante dell’azienda: con DraughMaster vengono ridotti imballaggi, migliorata la logistica, tagliati i costi di smaltimento, pulizia, imbottigliamento, non solo l’anidride carbonica. Senza perdere la qualità finale del prodotto.
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