Finanza climatica, carbon credit, gender, mitigazione. La Cop29 si è chiusa risultati difficilmente catalogabili in maniera netta come positivi o negativi.
Carrefour taglia le emissioni e riduce lo spreco alimentare
Non solo riduzione delle emissioni ed efficienza nei punti vendita. A Expo il Gruppo partecipa attivamente alla riduzione dello spreco alimentare.
Il Gruppo Carrefour, una delle maggiori catene di distribuzione in Europa, rafforza la propria politica di sostenibilità ambientale e sociale a pochi mesi dalla Conferenza sul clima di Parigi.
Il Gruppo ha già da tempo avviato programmi per l’efficienza energetica nei punti vendita e per la riduzione delle emissioni. Qui in Italia, si legge in una nota, “Carrefour ha messo a punto un progetto di efficienza energetica strutturato ed integrato nei piani strategici aziendali, che ha già permesso di ridurre del 30 per cento il fabbisogno energetico al metro quadrato dei punti vendita. Un risultato decisamente importante, che equivale a 80.000 tonnellate di CO2 in meno immesse nell’atmosfera”.
A livello europeo ed internazionale la catena di distribuzione, che conta 11.900 negozi in tutto il mondo e 380.000 dipendenti, ha dichiarato di voler ridurre le emissioni totali del 40 per cento entro il 2025, rispetto ai livelli del 2010. Come? Continuando con il programma di riciclo dei rifiuti che ha portato a raccogliere più di 50 miliardi di tonnellate nel 2014, o convertendo i rifiuti organici in biometano. O installando nuovi sistemi di refrigerazione e di illuminazione o di isolamento.
Ma nell’anno di Expo Milano 2015 non si poteva non parlare di cibo e di spreco alimentare. Per questo motivo Carrefour ha avviato un programma di Csr che ha portato alla donazione di 88 milioni di pasti a enti di beneficenza e di aiuti alimentari in tutto il mondo.
Proprio all’interno dell’Esposizione universale, la catena ha donato una container refrigerante che ha permesso nei primi due mesi dell’evento di salvare dallo spreco oltre 4.500 kg di alimenti tra pane, pasta, passata di pomodoro, scatolame vario, frutta, verdura, salumi e piatti pronti. “Carrefour ha deciso di aderire al progetto per il recupero delle eccedenze alimentari in Expo, donando un container refrigerante per conservare e quindi destinare maggiori quantitativi di generi alimentari ai più bisognosi”, ha spiegato Grégoire Kaufman direttore commerciale e marketing Carrefour Italia. I prodotti sono stati distribuiti ad alcune delle 250 strutture caritative di Milano convenzionate con Banco Alimentare, che assistono oltre 54.000 persone.
Il direttore Kaufman a Expo.
Non solo, nel 2014 Carrefour Italia ha donato al Banco Alimentare circa 500.000 kg di prodotti che si sono trasformati in oltre 1 milione di pasti destinati alle tavole dei più bisognosi. “Il rapporto tra Carrefour e Banco Alimentare è nato cinque anni fa e ha fruttato eccellenti risultati”, ha concluso Kaufman. “Prodotti alimentari non più commercializzabili nei punti vendita del Gruppo, in diverse regioni italiane, sono stati donati alla Fondazione Banco Alimentare, che li ha e distribuiti attraverso il suo network su tutto il territorio”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Approvato il testo sulla finanza climatica. Al sud del mondo la promessa di 300 miliardi di dollari all’anno: molto meno del necessario.
Mentre i negoziati alla Cop29 di Baku sono sempre più difficili, i paesi poveri e le piccole nazioni insulari sospendono le trattative.
Pubblicati i nuovi testi alla Cop29 di Baku. C’è la cifra di 1.300 miliardi di dollari, ma con un linguaggio molto vago e quindi debole.
Come costruire un nuovo multilateralismo climatico? Secondo Mark Watts, alla guida di C40, la risposta è nelle città e nel loro modo di far rete.
Pubblicate nella notte le nuove bozze di lavoro alla Cop29 di Baku, compresa quella sulla finanza climatica. Strada ancora in salita.
Si parla tanto di finanza climatica, di numeri, di cifre. Ma ogni dato ha un significato preciso, che non bisogna dimenticare in queste ore di negoziati cruciali alla Cop29 di Baku.
Basta con i “teatrini”. Qua si fa l’azione per il clima, o si muore. Dalla Cop29 arriva un chiaro messaggio a mettere da parte le strategie e gli individualismi.
La digitalizzazione è il tema del 16 novembre alla Cop29 di Baku. Perché non possiamo farne a meno, anche nelle strategie climatiche.