Domenica 1° dicembre alle ore 11 sarà inaugurato il Tunnel Boulevard, risultato della riqualifica di quattro vecchi tunnel ferroviari all’insegna dell’arte e dello sport.
Case di legno per una transizione ecologica dell’abitare
Il legno può essere il materiale edile sostenibile del futuro, a patto che venga gestito in modo responsabile, dalla produzione allo smaltimento. L’esempio dell’azienda Rubner Haus.
Perché costruire una casa in legno? Quali sono i vantaggi per l’ambiente e per chi la abita? Lo abbiamo chiesto a Deborah Zani, amministratore di Rubner Haus, azienda altoatesina del Gruppo Rubner che lavora il legno da quasi un secolo e che oggi si occupa di architettura sostenibile. Abitare in modo ecologico (e salubre) si può, utilizzando materiali naturali, impiegati nel rispetto dell’ambiente. E a partire dalle case possiamo anche immaginare un’intera città di legno.
Quando e come è iniziata la vostra storia d’amore con il legno?
Oggi il Gruppo Rubner conta oltre 20 società attive in tutta la filiera legno, 1.300 dipendenti e stabilimenti in Italia, Austria, Germania e Francia, ma tutto è iniziato nel 1926 a Chienes, un paesino della Val Pusteria, da una piccola segheria a energia idraulica di proprietà della famiglia Rubner, che vede la quarta generazione ancora attiva in azienda.
Cosa rappresenta per voi il legno?
Per noi il legno è una passione radicata, un punto di partenza dell’abitare sostenibile e salubre. Con questo materiale possiamo costruire qualsiasi struttura perché lo utilizziamo in tutte le sue parti, legno, fibra di legno e sughero. Rubner Haus è l’unica azienda europea capace di offrire tre differenti soluzioni costruttive: Blockhaus per case in legno massiccio; Telaio, sistema costruttivo ad intelaiatura di legno; Casablanca per case in legno massiccio intonacato.
Per anni il legno è stato bistrattato a favore di altri materiali, ora invece viene considerato il materiale del futuro. Come spiega questa riscoperta?
All’inizio del XX secolo dominava il pensiero Bauhaus: in architettura il cemento era il materiale con cui aspirare a razionalità, funzionalità, velocità. Oggi il Green deal europeo ci chiede una transizione ecologica e con la pandemia abbiamo riscoperto la lentezza. Non bisogna essere solo efficienti, ma anche efficaci. E cerchiamo anche l’imperfezione, come può essere quella, naturale, del legno. Il nuovo radicalismo è la ricerca della sostenibilità e chi non se ne occupa è fuori dai giochi.
Rubner Haus utilizza solo legno sostenibile al 100 per cento…
Sì, il nostro legno proviene da boschi alpini certificati Pefc, il Programma di valutazione degli schemi di certificazione forestale. I calcoli ci dicono che la stessa quantità di legno utilizzata per costruire una casa di media struttura ricresce naturalmente nel bosco in 15 secondi di tempo. Quello del legno è un ciclo virtuoso dalla produzione alla gestione della casa, in termini di emissioni di CO2, utilizzo di risorse e smaltimento dei rifiuti.
Come convivono nella vostra azienda tradizione e innovazione?
Da un lato, ci avvaliamo in produzione ancora di falegnami perché crediamo che la lavorazione del legno non possa prescindere dall’artigianalità. Dall’altro, investiamo molto in ricerca di materiali che possano essere sempre più sostenibili e rispettosi della natura. In questo momento, ad esempio, stiamo sperimentando, insieme a un partner, un intonaco naturale prodotto con gli scarti del riso. Questo perché il nostro obiettivo è che tutte le componenti della casa, non solo il legno, siano biodegradabili e quindi possano garantire uno smaltimento sostenibile. E la sostenibilità è anche un driver interno all’azienda, dai processi di produzione alla gestione delle risorse umane.
Quando si parla di case in legno, molti, soprattutto tra i non addetti ai lavori, sono ancora scettici, forse più per una questione culturale o per mancata conoscenza dell’argomento. Voi che tipo di riscontro avvertite dalle persone?
C’è ancora molto scetticismo, ma allo stesso tempo c’è un’aumentata consapevolezza che, per quello che riscontriamo noi nelle richieste di case di legno, è trasversale alle generazioni: i giovani sono il driver della transizione, ma anche i meno giovani vogliono partecipare a questo cambiamento.
Quali sono i vantaggi di una casa in legno rispetto a una costruzione tradizionale?
Una casa di legno si costruisce esattamente sul disegno, con costi fissi stabiliti in partenza e tempi di consegna sicuri e rapidi. Le case di legno sono indicate per le zone sismiche per il peso ridotto della struttura e, al contrario di quanto si pensi, sono ignifughe e dotate di certificazioni antincendio. Chiedono pochi lavori di manutenzione e poco costosi, e mantengono il loro valore nel tempo.
Il legno è un materiale vivo… Anche una casa di legno è “viva”?
Le caratteristiche del legno fanno sì che il clima della casa sia sempre ottimale: materiali naturali da costruzione, sistemi di pareti aperte alla diffusione e che offrono la migliore protezione contro il caldo e il freddo, e una struttura che regola l’umidità creano nella vostra casa Rubner un clima interno piacevole, considerato una componente essenziale della qualità della vita e del comfort. Oltre a quello termico, il legno assicura poi anche l’isolamento acustico. Chi entra in una casa di legno, inoltre, ha una sensazione immediata di benessere e rilassatezza: l’uso di materiali costruttivi ecologici, oltre a colle e vernici naturali, concorre alla salubrità dell’aria contrastando le muffe e riducendo il rischio di reazioni allergiche.
Immagina in futuro una città di legno?
Riesco a immaginarla perché in un certo senso esiste già. In Germania realizzeremo 23 unità abitative tra ville e appartamenti; a Milano un gruppo di investimento ci ha contattato per il progetto, molto coraggioso, di un quartiere sostenibile con case e strutture di uso comune come un palazzetto dello sport. Inoltre, non c’è solo la possibilità di costruire ex novo, ma anche di migliorare l’esistente, a partire da una facciata, per esempio. Una costruzione in legno fa bene a noi e al futuro dell’ambiente.
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