Dopo un mese di razionamenti, sono stati completati i lavori per la condotta provvisoria che porterà l’acqua dal fiume alla diga di Camastra, ma c’è preoccupazione per i livelli di inquinamento.
Catene di fornitura sostenibili, per nove aziende su dieci è una priorità
Secondo una nuova ricerca aumenta l’attenzione delle aziende verso filiere di produzione più sostenibili in seguito alle pressioni dei consumatori.
I consumatori sono sempre più attenti all’impatto ambientale dei prodotti e chiedono alle aziende un impegno maggiore, soprattutto nella corretta gestione della catene di approvvigionamento. Quando il mercato chiede le aziende si adeguano, a riprova del grande potere che detengono a volte inconsapevolmente i consumatori, la sostenibilità della supply chain sembra infatti essere in cima alle priorità delle imprese di tutto il mondo.
Lo sostiene uno studio condotto dall’ente di certificazione Dnv Gl – Business Assurance e dall’istituto di ricerca Gfk Eurisko. “Con la globalizzazione e la moltiplicazione degli intermediari, una supply chain sicura e difendibile è importante per evitare problematiche che possono incidere sulla performance dell’azienda – ha affermato Luca Crisciotti, amministratore delegato di Dnv Gl – Business Assurance. – Sotto la spinta delle pressioni dei clienti, la sostenibilità degli approvvigionamenti sta diventando un requisito sempre più importante. Le aziende che non prenderanno provvedimenti faranno fatica a restare competitive”.
Dalla ricerca, che ha preso in esame aziende che operano in diversi settori in in diversi continenti, è emerso che il 96 per cento delle società, al momento di scegliere un fornitore o di prendere decisioni di acquisto, considera gli aspetti legati alla sostenibilità. L’aspetto privilegiato è l’impatto ambientale (56 per cento), seguono sicurezza dei lavoratori e aspetti economici.
Come detto il merito principale di questa attenzione verso l’ambiente è dei clienti. Lo studio sostiene infatti che l’80 per cento delle imprese è stata oggetto di pressioni da parte dei consumatori per dimostrare la sostenibilità della propria supply chain. A sorprendere è proprio il peso specifico della volontà dei cittadini, molto superiore di quello di autorità, Ong e sindacati.
A livello pratico il provvedimento più adottato (dal 41 per cento delle imprese) per rendere più sostenibili le proprie catene di fornitura è costituito dagli audit sui fornitori, ovvero valutazioni indipendenti volte a verificare la conformità dei requisiti richiesti. Ci sono però ancora grandi limiti, la maggior parte delle aziende verifica l’effettiva sostenibilità solo dei fornitori da cui acquistano direttamente, senza poter esercitare un controllo reale sulle fasi precedenti della filiera. Il futuro però sembra incoraggiante, il 66 per cento delle imprese intervistate confida di migliorare la sostenibilità della propria filiera entro i prossimi tre anni.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il livello di inquinamento supera di 60 volte il limite fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità. Il governo ha chiuse le scuole e ha invitato gli anziani a stare a casa.
Un’escursionista ha scoperto per caso un sito fossile risalente al Permiano, venuto alla luce a causa dello scioglimento di un ghiacciaio.
L’aviazione privata “vola” anche troppo: le emissioni nel 2023 hanno raggiunto le 15,6 milioni di tonnellate di CO2.
Le Azzorre hanno approvato una legge per istituire la più vasta Amp dell’Atlantico settentrionale, pari al 30% dell’oceano intorno all’arcipelago.
Sostenibilità e blue economy aprono nuove prospettive per le professioni del mare: intervista a Massimo Bellavista su Gen Z e green jobs del futuro.
Finanza etica e sostenibile catalizzano il cambiamento nella blue economy, creando nuove opportunità economiche e ambientali.
“Le imprese sanno come andare verso investimenti green, ma hanno bisogno di politiche chiare”, spiega Irene Priolo, presidente dell’Emilia-Romagna.
L’albero potrebbe avere fino a mille anni, ma è stato scoperto solo dal 2009, dopo la segnalazione di una band della zona, che ora gli dedicherà un brano.