Centinaia di pinguini sono stati ritrovati morti sulle coste neozelandesi

Sulle coste neozelandesi si sta assistendo a un terribile spettacolo: centinaia di pinguini blu minore sono stati ritrovati morti sulla spiaggia.

  • Sulle coste della Nuova Zelanda si è verificata una strage di esemplari di pinguino blu minore.
  • I cambiamenti climatici hanno provocato un innalzamento delle temperature delle acque oceaniche.
  • I pinguini non riescono a cacciare e muoiono di fame.

Purtroppo, una brutta notizia giunge dalle coste della Nuova Zelanda. Nelle ultime settimane sono stati ritrovati sulle spiagge della costa settentrionale i piccoli corpi di centinaia di Eudyptula minor, il pinguino blu minore. Conosciuti dai locali come Kororā, sono l’unica specie del genere Eudyptula, sono originari della Nuova Zelanda e inoltre sono i più piccoli pinguini al mondo. Sono molto facile da osservare sugli scogli o in acqua, ma a riva si recano solo di notte per prendersi cura dei nidi.

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Il pinguino blu minore può pesare 2,5 chili al massimo © Chris McGrath/Getty Images

La nuova minaccia per i pinguini

In passato erano molto diffusi; ora invece, a causa dello sviluppo urbano, si trovano solamente nelle isole periferiche dove c’è meno disturbo. Ad oggi, sono dichiarati a rischio di declino dal dipartimento della Conservazione neozelandese, a causa della predazione ad opera di cani, gatti e furetti, ma anche a causa di numerosi incidenti stradali o con le imbarcazioni. Secondo BirdLife International, si stimano circa 500mila adulti riproduttivi. Tuttavia, devono affrontare una nuova minaccia: la malnutrizione. Proprio così: secondo le autorità, i pinguini stanno morendo a causa della fame poiché non riescono a reperire il cibo necessario in mare.

La Niña e i cambiamenti climatici

Recentemente le acque marine settentrionali della Nuova Zelanda hanno subito un’ondata di caldo intensa, unite alle condizioni naturali del ciclo climatico de La Niña. Questo fenomeno potrebbe essere responsabile dei cambiamenti di temperatura delle acque neozelandesi, dato che provoca il raffreddamento dell’acqua lungo la costa pacifica del Sud America, spingendo le correnti più calde verso l’Australia e la Nuova Zelanda. Ma c’è un altro fattore da tenere presente, come sempre: l’essere umano. Infatti, a causa dei cambiamenti climatici si sono registrati i livelli più caldi delle temperature oceaniche.

Come i cambiamenti climatici stanno uccidendo i pinguini

I cambiamenti climatici possono essere i responsabili di queste morti, con un numero che potrebbe continuare a crescere. L’incremento della temperatura dell’acqua porta i pesci di cui i pinguini si nutrono (ad esempio le sardine) a spingersi verso profondità sempre più elevate.

I pinguini, anche se il loro nome Eudyptula significa “ottimi piccoli subacquei”, riescono a cacciare dai venti ai trenta metri al di sotto della superficie del Pacifico. Quindi, con la loro principale fonte di cibo ormai fuori portata, non riescono a cibarsi a sufficienza perdendo peso e morendo di fame. I corpi sono stati ritrovati ormai “pelle e ossa” e non avevano più neanche lo strato di grasso necessario per l’isolamento termico.

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Oggi i Kororā sono dichiarati a rischio di declino © Paul Miller/Getty Images

La situazione potrebbe peggiorare

Gli scienziati che si sono occupati del caso, inizialmente, pensavano che le morti fossero dovute a una malattia o a qualche possibile esposizione a tossine. Successivamente, eseguendo l’autopsia sui pinguini, hanno stabilito che il loro peso era poco meno della metà del peso normale. Con un corpo in quelle condizioni diventa impossibile immergersi. La preoccupazione è che, se questi eventi di morte di massa si continueranno a ripetere, i pinguini non saranno in grado di riprendersi rischiando l’estinzione. E, come aggravante, in futuro le conseguenze dei cambiamenti climatici potranno essere anche peggiori. Staremo a vedere.

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