Gli scienziati utilizzeranno Central park come laboratorio per studiare la relazione tra i cambiamenti climatici e i parchi urbani.
L’innovativo Central park climate lab offrirà strumenti di ricerca e analisi per aiutare i parchi cittadini di tutto il mondo ad affrontare gli effetti del riscaldamento globale.
Gli alberi negli spazi verdi delle città possono fornire un effetto rinfrescante, necessario ora che le temperature aumentano soprattutto nelle moderne megalopoli.
Central park è il polmone verde di New York. L’enorme parco situato sull’isola di Manhattan è un luogo amato dai cittadini e dai turisti, che lo vivono in ogni periodo dell’anno. Inaugurato nel 1858 e ampio ben 341 ettari, questo parco è da più di un secolo uno dei simboli di New York, insieme alla Statua della Libertà e a Times square. Ora, si appresta a diventare importante anche per il resto del mondo: un gruppo di scienziati lo sta utilizzando come laboratorio sul clima per studiare la relazione tra i cambiamenti climatici e i parchi urbani. Le persone che vivono in grandi città molto popolate, infatti, subiscono i danni del riscaldamento globale quotidianamente e l’analisi delle aree verdi può contribuire a migliorare la vita di milioni di cittadini.
I danni del clima a Central park
“Mi saprebbe dire per caso dove vanno le anatre quando il lago gela?”, si chiede Holden Caulfield, protagonista del libro Il giovane Holden di J.D. Salinger, osservando i laghetti di Central park a New York. Con una parafrasi, si può immaginare che adesso gli scienziati si stiano domandando dove vanno le anatre quando le temperature variano incontrollabilmente. “Viviamo in un mondo in fase di riscaldamento“, ha affermato Maura Lout, direttore esecutivo del Central park conservancy institute che ha lanciato il progetto. “Abbiamo sperimentato i cambiamenti climatici in modi devastanti a Central park negli ultimi anni”.
Il Climate lab è una partnership fra l’organizzazione statale Natural areas conservancy di New York e la Yale school of the environment, sezione dedicata all’ambiente della prestigiosa università statunitense di Yale. Aiuterà gli scienziati a scoprire come il cambiamento climatico sta modificando i paesaggi del parco in modo che si possa capire meglio come gestirne la resilienza a lungo termine. Eventi meteorologici gravi come precipitazioni senza precedenti, bufere di neve, forti venti e temperature estreme, danneggiano gli alberi, le piante e la fauna selvatica dei parchi urbani, tutti elementi vitali per la salute di una città e dei suoi residenti. Fino ad oggi non esistevano fonti unificate di informazioni o raccomandazioni politiche per aiutare le città nella gestione e protezione dei loro parchi per ciò che riguarda il cambiamento climatico: una sfida che il Climate Lab di Central Park ha intrapreso per primo.
Le alghe invadono i laghetti del parco newyorkese
Oltre agli eventi unici più devastanti – ultimo in ordine cronologico il potente uragano Ida del 2021 – e all’aumento dell’inquinamento, il laboratorio sta anche assistendo a mutamenti nel modo in cui flora e fauna sono in grado di crescere e prosperare nel parco. Un accumulo di sostanze nutritive nell’acqua di deflusso ha causato dannose fioriture algali nei corpi idrici di Central park; una recente ondata di caldo ha fatto allontanare alcune specie di uccelli prima del solito. “Quello che impariamo nel Climate lab sarà importante per aiutare altre città a integrare le stesse pratiche, in modo che possano fare del loro meglio per assicurarsi che i loro parchi rimangano sicuri e accogliente per gli abitanti” ha detto Lout. L’obiettivo finale del laboratorio è lavorare con altre città degli Stati Uniti e del mondo per espandere la ricerca in un numero maggiore di spazi verdi.
Le organizzazioni coinvolte hanno già ottenuto fondi per oltre quattro milioni di dollari al fine di coprire le spese del laboratorio nei prossimi tre anni. Gli scienziati possono inoltre contare sui numerosi dati raccolti nei decenni passati dal Central park conservancy Institute. Utilizzando la tecnologia di telerilevamento, in parte resa possibile dai satelliti dell’agenzia spaziale americana Nasa, i ricercatori creeranno mappe dettagliate per comprendere meglio la distribuzione dei diversi tipi di vegetazione e il loro sviluppo. Il laboratorio suggerirà soluzioni adattative al clima per i gestori del parco e implementerà nuove tecniche per salvaguardare il prezioso ruolo dei parchi, a New York e nel resto del mondo. Se il ruolo delle foreste rurali nella mitigazione del cambiamento climatico è ben compreso, lo stesso non si può dire delle foreste urbane. Fino a poco tempo fa, il prezioso contributo delle foreste urbane alla cattura e allo stoccaggio della CO2 non era stato ben documentato o studiato da vicino. Il laboratorio sul clima di Central park spera di fare da apripista in questo tipo di ricerca, vitale per tutti gli esseri viventi che abitano e visitano i parchi cittadini.
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