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Come controllare e superare l’ansia con le tecniche di respirazione diaframmatica
Battito cardiaco accelerato e sensazione di confusione. Le tecniche di respirazione diaframmatica sono un valido aiuto per controllare e calmare l’ansia.
di Loredana Filippi
La respirazione rappresenta la “prima medicina” di cui ognuno dispone, ma della quale ben raramente ci si ricorda. Imparare a respirare bene equivale infatti a ritornare in possesso delle nostre migliori facoltà. Non solo per apportare una migliore ossigenazione al cervello o per “rilassarsi” e calmare gli stati d’ansia che, come una morsa, ci dissociano rispetto alle potenzialità di cui disponiamo.
“Il soffio agisce sul cuore”, in quanto il respiro costituisce l’unica porta di accesso volontaria per agire su una funzione involontaria come quella cardiaca. Come ogni moto del cuore influenza il respiro, altrettanto si può dire di quest’ultimo che aiuta a controllare le emozioni più inopportune.
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Superare l’ansia con il respiro
Stando a quanto sostiene uno studio pubblicato sulla rivista del National center for biotechnology information, la respirazione diaframmatica è un ottimo allenamento corpo-mente per affrontare lo stress, l’ansia e le condizioni psicosomatiche. I benefici di questa tecnica di respirazione viene spesso investigata in relazione alle antiche pratiche orientali, sia di origine marziale che taoista, che insegnano a utilizzare il respiro per recuperare la centratura, ossia a ricostituire la migliore aderenza al nostro potenziale ricompattando la sfera emotiva con la propria volontà.
Esser “centrati” significa infatti non perdere i propri obiettivi e, di conseguenza, mancare il bersaglio. Fermezza e lucidità possono essere indotte dal giusto respiro e possono così controllare l’ansia che assale nei momenti critici, dissociandoci da noi stessi.
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Le tecniche diaframmatiche per superare l’ansia
Per ristabilire la connessione con noi stessi, e dunque domare l’ansia, è necessario “immergere lo spirito nel basso ventre”. La respirazione deve farsi “bassa”, cioè bisogna imparare a respirare con il diaframma, decongestionando il torace e gli organi che contiene quali cuore e polmoni, normalmente già sovrastimolati. Quando siamo ansiosi il respiro “si accorcia” e cominciamo a respirare solo con la parte alta dei polmoni. Per portare invece il respiro verso il basso, ci può aiutare il diaframma: inspiro col naso e poi chiudo la bocca e trattengo il fiato; subito dopo comprimo l’aria inspirata col diaframma, spingendolo verso il basso. Poi espiro con la bocca, molto molto lentamente.
Questa pratica è molto forte e serve ad aumentare la pressione interna dell’addome, funzionale per ristabilire un
equilibrio importantissimo. L’eccessivo lavoro mentale, oppure un insolito stato d’ansia, fa salire l’energia verso l’alto determinando un sovraccarico energetico a livello della testa (testa “piena”, mal di testa, nausea, capogiri, ansia, ecc.). Questo tipo di respirazione riporta l’energia verso il basso, ossia verso terra, utilizzando il ventre come centro della forza originaria.
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