Per la presidente di Federbio Mammuccini, alcuni disagi degli agricoltori sono oggettivi e comprensibili, ma le proteste contro il Green deal sono inammissibili.
Mense scolastiche biologiche, nasce in Italia il primo sistema di certificazione
Le mense scolastiche che utilizzano prodotti biologici riceveranno una medaglia d’oro o d’argento da sfoggiare nella loro offerta formativa. È la dimostrazione di come un’alimentazione che faccia bene al corpo e all’ambiente diventi sempre più importante. Fin da piccoli.
Le mense scolastiche riceveranno un riconoscimento per la presenza di cibi biologici nei loro menu. “Meno impatto per l’ambiente e più tutela per i nostri ragazzi. Perché la mensa è davvero un’aula dove si può imparare tanto”, è la motivazione che ha spinto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina a valorizzare le scuole che scelgono il biologico e sostengono così modelli agricoli e alimentari sostenibili. Se già l’educazione ambientale è un elemento importante nelle scuole ed è dimostrato che la presenza di spazi verdi ha effetti positivi sul benessere dei bambini, ora anche l’alimentazione assume un ruolo ben definito nella valutazione della qualità di un istituto scolastico.
Come si ottiene il marchio di certificazione delle mense scolastiche biologiche
L’annuncio è arrivato a Milano da parte del ministro Martina alla presenza del sindaco Beppe Sala. Insieme hanno presentato il primo sistema pubblico nazionale di certificazione delle mense scolastiche che scelgono il biologico: verranno premiate con una medaglia d’oro o d’argento raffigurante l’eurofoglia, il logo europeo che identifica i prodotti bio. L’adesione potrà essere richiesta volontariamente da ciascuna mensa e il marchio più prestigioso andrà a quelle che utilizzano cibi biologici nelle seguenti percentuali:
- 100 per cento nel caso di uova, yogurt e succhi di frutta;
- 90 per cento per quanto riguarda frutta, ortaggi, legumi, prodotti trasformati di origine vegetale, pane e prodotti da forno, pasta, riso, farine, cereali e derivati e olio extravergine di oliva;
- 50 per cento per i prodotti lattiero-caseari, carne e pesce da acquacoltura.
Il marchio d’argento, invece, se lo aggiudicheranno le mense che mantengono il biologico al 100 per cento nel primo caso, ma scendono rispettivamente a percentuali del 70 e del 30 negli altri due. I criteri per ricevere la certificazione comprendono anche la riduzione degli sprechi alimentari e l’utilizzo di prodotti locali. Il progetto entrerà in vigore a partire dal prossimo anno scolastico e prevede eventi formativi nelle scuole: per la sua realizzazione, il governo è pronto a stanziare 20 milioni di euro all’anno fino al 2020.
Perché Milano?
La scelta del luogo dell’annuncio non è casuale: “Abbiamo deciso di presentare il progetto a Milano per il lavoro che questa città, con Expo 2015, ha svolto sull’alimentare”, ha spiegato Martina. Proprio in occasione di Expo è stato lanciato il Milan urban food policy pact, un protocollo firmato da 160 città che ha l’obiettivo di sviluppare sistemi alimentari sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale. Nel capoluogo lombardo, inoltre, la spesa per l’acquisto di prodotti da agricoltura biologica è aumentata del 60 per cento dal 2012 ad oggi e nel caso delle mense, si prevede che il biologico raggiunga nel menu una percentuale del 30 per cento entro la fine dell’anno.
Siamo orgogliosi che il progetto nazionale #mensebio venga presentato a Milano. È un impegno che portiamo avanti insieme a tante città nel mondo, grazie all’eredità di Expo pic.twitter.com/E57B9ZIkVu
— Beppe Sala (@BeppeSala) 18 dicembre 2017
Il biologico in Italia
Il ministro ha sottolineato come il biologico sia molto forte in Italia, con 1,8 milioni di ettari coltivati e più di 70mila operatori impiegati nel settore. Secondo Martina, il modello agricolo italiano è tra i più sostenibili in Europa e questa caratteristica rappresenta “una chiave centrale di competitività per il sistema agroalimentare” del nostro paese. Cominciare fin da bambini ad apprezzare i prodotti del territorio, provenienti da agricoltura e allevamento sostenibili e svolgere attività ludico-educative che insegnino a comprenderne le qualità, è sicuramente un modo per diventare adulti più consapevoli, in grado di prendere in futuro scelte responsabili nei confronti dell’ambiente.
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