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Ces 2019, a Las Vegas va in scena la mobilità del futuro
5G, sharing, connettività, guida autonoma, smart cities, intelligenza artificiale, elettrificazione. Dal Ces 2019 di Las Vegas le parole (e i progetti) che cambieranno la mobilità.
Las Vegas, Ces 2019: anche quest’anno, la capitale mondiale del gioco d’azzardo per qualche giorno si è trasformata nell’ombelico del mondo della tecnologia e dell’innovazione globale. Un appuntamento sempre più strategico anche per l’industria automotive che sceglie il Consumer Electronics Show come palcoscenico ideale dal quale raccontare le più grandi innovazioni in tema di mobilità e dove alcuni fra i più grandi esperti si sono confrontati.
Ces 2019: 5G è la prima fra le parole del cambiamento
Le parole più pronunciate al Ces 2019 sono state 5G, sharing, connettività, guida autonoma, smart cities, intelligenza artificiale, elettrificazione. Sono i temi che hanno dominato l’edizione di quest’anno, considerati anche come i trend topics che cambieranno la mobilità. La rivoluzione del 5G è stata la vera protagonista di questa edizione del Ces, “una promessa molto più grande di qualsiasi cosa abbiamo mai visto con la tecnologia wireless”, come l’ha definito il ceo di Verizon, Hans Vestberg, in un tweet.
“5G is a promise of so much more than anything we have ever seen with wireless technology.” @HansVestberg_ @verizon #CES2019 pic.twitter.com/R9cNdqt4mh
— CES (@CES) 9 gennaio 2019
Mentre l’Italia, presente al Ces con 49 startup, secondo il sondaggio condotto dalla Consumer technology association (Cta), è solo alla 25esima posizione fra i paesi capaci di creare innovazione. La classifica, che considera criteri che vanno dalla libertà alla diversità di etnie presenti, dalla banda larga al capitale umano, fino agli investimenti in ricerca e sviluppo, vede l’Estonia sul gradino più alto del podio, seguita da Svizzera, Finlandia, Usa, Singapore e Regno Unito.
Da Las Vegas una visione sul futuro della mobilità
Molti i costruttori, o le startup, che hanno scelto il Ces 2019 per presentare la loro visione di mobilità. Fra queste, molto attesa perché considerata l’anti-Tesla, la cinese Byton che ha presentato SIV, acronimo di Smart Intuitive Vehicle. Un record, la SIV se l’è già guadagnato grazie allo schermo più grande mai montato a bordo di una vettura, ben 49 pollici. Un secondo schermo da 7 pollici touch screen è al centro del volante. Comandi vocali e gestuali, 5 G, riconoscimento facciale, guida autonoma di Livello 4, ottime prestazioni e un prezzo ragionevole (sotto i 40mila euro) sono le premesse. Data del debutto incerta: Byton aveva infatti già annunciato altri modelli elettrici in passato, il cui prezzo, autonomia e caratteristiche si annunciano però interessanti.
Al Ces, dove l’invisibile diventa visibile
Nissan ha scelto il Ces di Las Vegas per svelare la tecnologia “Invisible-to-Visible”. Si tratta di un sistema di connettività di bordo che prefigura un futuro in cui sarà possibile coniugare mondo reale e mondo virtuale. Come? Grazie a una tecnologia che secondo il costruttore dell’elettrica più diffusa al mondo, la Leaf, permette di combinare le informazioni trasmesse dai sensori esterni ed interni al veicolo con i dati provenienti dal cloud. In questo modo, ai passeggeri sarà possibile capire in anticipo cosa accade nell’area immediatamente circostante la vettura, vedendo di fatto l’invisibile”, ossia pedoni, ostacoli o altre auto nascosti da un edificio o una curva. L’obiettivo? “Aumentare la sicurezza del guidatore e rendere la guida più piacevole”, ha spiegato a Las Vegas Tetsuro Ueda, esperto del Nissan research center.
BMW: l’auto diventa salotto (con assistente)
Al Consumer Electronics Show 2019 BMW ha presentato Vision iNEXT, l’auto del futuro secondo il costruttore tedesco. Autonomo, connesso ed elettrificato, iNEXT mostra come potrebbero essere le auto quando non dovranno più essere guidate da una persona: l’abitacolo diventa un salotto e si trasforma in un luogo dedicato al relax, all’interazione, all’intrattenimento o allo studio dove la tecnologia è totalmente integrata e invisibile. Solo quando il guidatore o i passeggeri lo richiedono, infatti, la tecnologia diventa visibile e fruibile. Insomma, anche per BMW, l’obiettivo è quello di trasformare l’auto in un’esperienza di relax, in qualcosa che trasmetta una maggiore qualità della vita, dove i bisogni e i desideri dei passeggeri saranno sempre più soddisfatti da una tecnologia quasi invisibile e da assistenti personali di bordo che ci aiuteranno a pianificare la nostra giornata.
Elevate, l’auto-robot contro calamità e disabilità
Hyundai ha presentato al Ces 2019 la sua roadmap della mobilità futura che punta tutto sulla libertà. Elevate è un concept che combina la potenza della robotica e della tecnologia EV e che nelle intenzioni del costruttore coreano porterà le persone dove nessun veicolo è mai stato prima. Efficiente, rapido, in grado di districarsi su tutte le superfici per intervenire anche in caso di calamità naturali, Elevate è un po’ auto elettrica e un po’ robot grazie alle gambe mobili capaci di superare ostacoli come muri alti oltre un metro e terreni impervi. Insomma, in caso di tsunami o terremoti, in futuro potremmo vedere in azione veicoli di soccorso come questo.
Bosch: così l’Internet delle cose cambierà la mobilità
Fra i temi più discussi nel corso dell’edizione 2019 del Ces di Las Vegas c’è proprio l’IoT, quell’ Internet delle cose che, grazie anche al 5G, è destinato a trasformare sempre più la mobilità. Come? Bosch prova a dare una risposta presentando il concept di un veicolo-navetta che rende tangibile un nuovo tipo di mobilità: “Bosch ha intuito fin da subito le straordinarie opportunità dell’IoT. Sono quasi dieci anni che plasmiamo attivamente il mondo connesso”, ha dichiarato a Las Vegas Markus Heyn, membro del board. “Avremo le capacità per utilizzare tutto il potenziale dell’IoT quando riusciremo a combinarla con l’Intelligenza artificiale”, solo così le cose connesse possono diventare intelligenti e riuscire a prendere decisioni in autonomia. Il veicolo proposto da Bosch è pensato per il servizio shuttle senza conducente, una soluzione destinata ad avere ampio impiego nelle città del futuro. Uno degli ultimi ostacoli da superare è l’integrazione dell’automazione dei veicoli negli ambienti urbani complessi. La città californiana di San José, nella Silicon Valley, è stata scelta come città pilota per testare un servizio di ride sharing a guida totalmente autonoma e senza conducente fornito da Bosch e Daimler; l’obiettivo è sviluppare un sistema per la guida totalmente autonoma entro l’inizio del prossimo decennio.
Kia e il MIT insieme per rendere la guida autonoma “emozionale”
Dopo la guida autonoma, arriva la “guida emozionale”. Kia Motors, in occasione al Consumer Electronics Show ha presentato in anteprima mondiale l’innovativa tecnologia Real-time Emotion Adaptive Driving (R.E.A.D.) realizzata in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology. Il costruttore coreano pensa già al passo successivo alla guida autonoma, quando cioè l’analisi in tempo reale dello stato emotivo dei passeggeri permetterà di adattare l’ambiente interno grazie ad auto capaci di percepire i sensi dei passeggeri. L’obiettivo? Creare un’esperienza di guida più gioiosa e rilassata “e una maggiore interazione fra auto e persone all’interno dell’abitacolo” ha spiegato Albert Biermann, capo ricerca e sviluppo di Kia. In pratica, grazie all’Intelligenza artificiale capace di riconoscere l’emotività, sarà possibile ottenere una comunicazione continua tra passeggeri e veicolo attraverso il linguaggio non espresso delle emozioni, creando uno spazio che dialoga costantemente e in tempo reale con i sensi umani.
Mercedes e il rivoluzionario Vision Urbanetic
Al Ces di Las Vegas Mercedes-Benz ha presentato Vision Urbanetic. Obiettivo proporre un veicolo capace di eliminare la barriera fra trasporto di passeggeri e trasporto di merci, permettendo di realizzarli in base alla domanda e in un’ottica di efficienza e sostenibilità che soddisfa in modo innovativo le esigenze delle città, delle aziende di diversi settori, nonché di abitanti e viaggiatori. Mezzi come questi, modulari e capaci di assolvere a funzioni diverse, potrebbero contribuire alla riduzione dei flussi di traffico, a decongestionare le infrastrutture cittadine migliorando così la qualità della vita urbana. Pensato per il ride sharing, Urbanetic può ospitare fino a 12 persone 10 pallet di merce. I moduli possono cambiare “uso” automaticamente in pochi minuti per formare una flotta a guida autonoma capace di percorrere in autonomia percorsi pianificati in modo flessibile ed efficiente.
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