L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Che tempo fa in Italia, da Nord a Sud. Mentre sulle Alpi è tornata la neve
Che tempo fa in Italia? Dopo l’ondata di calore che ci ha sommerso, ora lo Stivale è spaccato in due. Mentre sulle Alpi ha fatto capolino la neve, anche a Livigno.
Dopo un periodo di anticiclone e un’ondata di caldo che ha sommerso l’Italia senza distinzioni, questa settimana che si sta chiudendo è stata caratterizzata da una spaccatura dello Stivale. Unico comune denominatore è che, in tutti i casi, si tratta di eventi meteorologici estremi.
Al Nord
Da mercoledì, al Nord sta agendo una con una pesante ondata di maltempo. Soprattutto nelle ore notturne “i fenomeni si sono attardati tra la fascia prealpina lombarda, Trentino Alto Adige, Veneto centrosettentrionale e Friuli Venezia Giulia, con altre piogge e temporali che sono andati ad aggiungersi a quelli di giovedì, con accumuli pluviometrici che dalla mezzanotte hanno raggiunto i 70 millimetri nel goriziano. Piogge intense hanno interessato anche l’Emilia-Romagna e la Toscana”, secondo quanto riportato da Lorenzo Badellino su 3Bmeteo.com.
Sulle Alpi
La perturbazione e i temporali si sono tramutati in neve sulle Alpi. “È l’inequivocabile segnale dello sfondamento di correnti fresche e perturbate atlantiche che stanno spazzando via il caldo africano a partire dalle regioni settentrionali e che si estenderanno entro il fine settimana a gran parte della Penisola”, afferma il meteorologo Davide Sironi. In particolare, le nevicate hanno le Alpi lombarde e altoatesine con accumuli di neve fresca di 20-40 centimetri in alta quota, come al passo delle Stelvio (2.757 m). Ma spruzzate di neve hanno imbiancato anche località al di sotto dei 2.000 metri come Livigno, in alta Valtellina.
Ascolta “Come affrontare il caldo, restando calmo” su Spreaker.
E al Sud?
Correnti calde hanno raggiunto il Mezzogiorno dall’Algeria, dalla Tunisia e dalla Libia provocando condizioni di caldo intenso, accompagnate da bel tempo e clima secco. Inoltre il vento ha complicato le cose alimentando alcuni incendi in Sicilia e Calabria. Nella giornata di mercoledì la colonnina ha superato i 40 gradi in Sicilia, ma il culmine del caldo è arriva venerdì. “Nel pomeriggio di mercoledì – continua Badellino – la colonnina di mercurio ha raggiunto il valore massimo di ben 43 gradi in Sicilia, nella stazione di Catania Sigonella”.
I condizionatori sono importanti, ma le ondate di caldo vanno affrontate anche in modo naturale. Ad esempio con un’alimentazione leggera, sana, varia, ricca di frutta e verdura, cereali e legumi, ben bilanciata ed equilibrata. E poi anche la calma è importante. “La calma è il miglior alleato contro il caldo – afferma il meteorologo Paolo Corazzon in Appena in tempo, il programma in onda il venerdì su LifeGate Radio – perché aiuta a superare con facilità il senso di disagio”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il nostro pianeta attraversa una crisi profonda, ma due corposi rapporti dell’Ipbes indicano alcune vie di uscita.
Innalzamento del Mediterraneo: quali impatti su acqua e coste? Lo abbiamo chiesto a Grammenos Mastrojeni, tra minacce e soluzioni sostenibili.
FacilitAmbiente mette a disposizione professionisti che riuniscono i soggetti coinvolti da un progetto, raccogliendo e valorizzando i loro contributi.
Climathon 2024 è l’hackaton che ha riunito giovani talenti a Courmayeur per sviluppare idee innovative e sostenibili, affrontando le sfide ambientali della montagna.
Dopo Milano, il progetto PiantiAmo il futuro di Nescafé arriva a Ferrara: piantato presso la Nuova Darsena il primo dei duecento nuovi alberi in città.
Paul Watson è stato rilasciato dalla prigione in Groenlandia dove era detenuto da luglio. Respinta la richiesta di estradizione in Giappone.
Sull’arcipelago di Mayotte, territorio d’oltremare dipendente dal governo francese, per ora si contano 15 morti e centinaia di feriti. I servizi essenziali sono al collasso.
Alla Cop16 si sperava in un protocollo per fronteggiare siccità e desertificazione, ma la decisione è stata rimandata.