Svetlana Aleksievič è stata insignita del premio Nobel per la Letteratura nel 2015 per aver raccontato gli episodi più tragici dell’Unione Sovietica, a partire dall’incidente nucleare di Chernobyl. La nostra intervista esclusiva.
Chernobyl diventerà ufficialmente un’attrazione turistica
Il luogo dove è accaduto il peggior incidente nucleare della storia aprirà ufficialmente ai turisti. Chernobyl diventerà un’attrazione in questo angolo di Ucraina che dal 1986 è rimasto, e dovrebbe rimanere, congelato nel tempo.
Il luogo che è stato teatro del peggior incidente nucleare della storia tornerà in vita. Chernobyl e la vicina cittadina di Pripyat, nel nord dell’Ucraina, dopo essere state evacuate a seguito dell’esplosione del nocciolo del reattore numero 4 della centrale nucleare V.I. Lenin nella notte tra il 25 e il 26 aprile 1986 che ha causato la dispersione di livelli altissimi di radiazioni, riapriranno ufficialmente ai turisti, come annunciato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
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Un’attrazione turistica nella zona di esclusione di Chernobyl
“Fino ad ora, Chernobyl rappresentava una parte negativa del volto del paese. È ora di cambiarlo”. Con queste parole il presidente Zelensky ha comunicato il 10 luglio la firma di un decreto che farà di Chernobyl un’attrazione turistica ufficiale. “Dobbiamo dare una nuova vita a questa parte di territorio ucraino”.
President Volodymyr Zelensky has just signed a decree that will transform Chernobyl into a tourist hot spot. #TheProjectTV https://t.co/zrj4H85hso
— The Project (@theprojecttv) 11 July 2019
Tra gli obiettivi di questa decisione è anche quello di contrastare il dark tourism, ovvero il turismo macabro che spinge le persone a visitare luoghi legati a sofferenza, distruzione e morte. Infatti, Chernobyl ha sempre attratto migliaia di persone che potevano accedere all’area grazie ad alcune agenzie turistiche, che però per anni hanno alimentato la corruzione di questo business. “La zona di esclusione è anche simbolo di corruzione. Ovvero mazzette che arrivano dai turisti. Fermeremo questa cosa molto presto”, ha infatti commentato Zelensky.
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Un picco di turisti dopo la messa in onda della serie Chernobyl
Questi turisti, che già raggiungevano le migliaia di persone ogni anno, hanno di recente registrato un’ulteriore impennata, di circa il 30 per cento, dopo la messa in onda della serie, prodotta da HBO e diffusa da Sky, che racconta in cinque puntate la storia del disastro. Con il suo successo (è già diventata la serie Sky più vista in Europa), è arrivato anche quello dei luoghi protagonisti, insieme a un’ondata di critiche. “Se andate a visitarlo, ricordatevi che lì si è verificata una tragedia terribile”, ha commentato il produttore della serie. “Comportatevi con rispetto per tutte le persone che hanno sofferto e si sono sacrificate”.
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Il presidente Zelensky ha infatti annunciato un piano per fermare questa deriva e ribaltare la nomea che ormai da 33 anni accompagna Chernobyl, con la volontà di mostrare il lato più positivo dell’area. Ad esempio, con l’assenza dell’uomo tutta la zona ha lasciato spazio alla natura, che ha fatto ritorno nonostante la presenza delle radiazioni. Il paese si è rinverdito, la fauna nativa è tornata. “Creeremo un corridoio verde per i turisti”, ha commentato Zelensky. “Chernobyl è un luogo unico sul Pianeta dove la natura è rinata dopo un enorme disastro causato dall’uomo”.
Dobbiamo mostrare questo posto al mondo: agli scienziati, agli ambientalisti, agli storici e ai turisti.Volodymyr Zelensky, presidente dell'Ucraina
È sicuro visitare Chernobyl?
Tenendo presente che un’area di 2.600 chilometri quadrati (designati come zona di esclusione, circa 30 chilometri in tutte le direzioni dalla centrale) è e sarà per sempre contaminata, o almeno per i prossimi 24mila anni, le autorità rassicurano comunque che i livelli di radiazioni, seppur superiori al normale, sono contenuti grazie anche alla presenza del nuovo sarcofago (che dovrebbe durare un secolo) posizionato sopra al reattore numero 4, da dove Zelensky ha fatto il suo annuncio durante l’inaugurazione ufficiale della struttura. L’esposizione alla zona, che in ogni caso non deve essere prolungata, non risulterebbe quindi particolarmente pericolosa purché vengano seguite alcune importanti precauzioni: non fermarsi a lungo nelle zone che sono più contaminate di altre, indossare vestiti lunghi e scarpe chiuse (che vengono monitorati ai check point e devono essere lavati una volta arrivati a casa), non mangiare nella zona, non toccare, non portarsi via nulla, non accarezzare gli animali che vivono lì.
In generale, Chernobyl può essere sicura, ma dipende da come si comportano le persone. Dr. T. Steen, professore di microbiologia e immonologia alla Georgetown's School of Medicine
Un rischio legato alle radiazioni è, però, evidenziato dal biologo Timothy Mousseau, professore dell’Università del South Carolina che da 20 anni a Chernobyl studia le conseguenze delle radiazioni sugli organismi: quello della polvere, contaminata. Secondo lui più gente, e quindi più traffico, ci sarà nell’area, più questa polvere sarà alzata e dispersa nell’aria. Un altro pericolo, come fa notare Claire Corkhill, ricercatrice all’Università di Shefield è che l’area è stata abbandonata da un giorno all’altro, quindi nulla è cambiato da allora. Le strutture non sono state sottoposte a manutenzione, quindi entrarvici potrebbe non essere sicuro a causa di crolli, così come le strade e qualsiasi oggetto che si trova lì, immobile, da quella notte del 1986.
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Un luogo di rispetto
Facendola diventare un’attrazione turistica e riaprendola ufficialmente al mondo dopo 33 anni dal disastro che ha cambiato la concezione delle conseguenze che le attività umane possono avere sul Pianeta e sull’umanità stessa, l’Ucraina vuole puntare sul turismo come nuova spinta economica. Ma più che un’attrazione, dovrebbe ergersi come luogo di memoria per il futuro, per non permetterci di rimandare più la riflessione sul nostro stile di vita, sui rischi a cui esponiamo la Terra e le persone. Chernobyl, dove “l’impossibile è accaduto”, non dovrebbe attrarci, ma ricordarci solo che non possiamo più permettere che un evento del genere si ripeta ancora.
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