L’annuncio della liberazione di Chernobyl e dei problemi sanitari dei soldati russi è arrivata da Energoatom.
I convogli russi sarebbero tornati in Bielorussia e i soldati ammalati sarebbero in cura presso gli ospedali locali.
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha avviato un’indagine sull’accaduto, inviando alcuni suoi ispettori sul posto.
I soldati russi avrebbero abbandonato il sito nucleare di Chernobyl dopo problemi di salute legati all’esposizione a radiazioni. È quanto ha dichiarato Energoatom, l’agenzia nucleare di Kiev, secondo cui le truppe di Mosca avrebbero commesso errori di calcolo nel realizzare le trincee nei pressi della centrale nucleare, oltre che sottovalutato le precauzioni da prendere negli spostamenti.
La Russia ha conquistato il sito di Chernobyl nei primi giorni di invasione dell’Ucraina, un luogo strategico perché garantisce il passaggio verso la Bielorussia. La manutenzione del sito è rimasta al personale ucraino, costretto a turni di lavoro massacranti e sorvegliato dagli effettivi russi. Che però ora non ci sono più.
I soldati russi esposti alle radiazioni di Chernobyl
Secondo Energoatom le forze armate russe di stanza presso la centrale nucleare di Chernobyl avrebbero accusato negli ultimi giorni sintomi riconducibili all’esposizione alle radiazioni. L’agenzia nucleare di Kiev sottolinea che i problemi sarebbero due: da una parte la realizzazione di trincee dove nascondersi, che avrebbe posto i soldati a stretto contatto con le scorie nucleari. Dall’altra l’attraversamento senza precauzioni e protezione dell’area boschiva intorno alla centrale, con i mezzi militari che avrebbero contribuito a sollevare e far disperdere nell’area polvere radioattiva.
— IAEA – International Atomic Energy Agency (@iaeaorg) March 31, 2022
Per questo motivo le truppe di Mosca hanno lasciato Chernobyl, “prese dal panico dopo i primi segnali di malessere”. Diversi effettivi si troverebbero ora in Bielorussia per farsi curare nelle strutture sanitarie locali. Energoatom ha poi diffuso un documento firmato tanto dallo staff ucraino che si sta continuando a occupare della manutenzione della centrale, quanto da un comandante russo, in cui si legge che Mosca affida il controllo del sito all’Ucraina.
Le verifiche in corso dell’Aiea
Che i soldati russi abbiano lasciato l’area di Chernobyl, oltre che il villaggio limitrofo di Slavutych dove sono soliti vivere i dipendenti della centrale, pare assodato. Sulle cause legate all’esposizione alle radiazioni si attendeva il parere dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), che ha avviato un’indagine al riguardo. Intanto il direttore generale dell’agenzia, Rafael Mariano Grossi, ha dichiarato che al momento “la situazione generale delle radiazioni intorno alla centrale è abbastanza normale. C’era un livello relativamente più alto di radiazioni localizzate a causa del movimento di veicoli pesanti al momento dell’occupazione dell’impianto”.
Non è la prima volta in queste settimane che l’Aiea si ritrova a indagare a proposito della situazione a Chernobyl. A inizio marzo il sito nucleare era stato al centro di pesanti combattimenti tra le forze russe e ucraine, con gli incendi che avevano minacciato la struttura e messo in pericolo il funzionamento dei sistemi di raffreddamento dell’impianto di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito. L’allarme poi era rientrato per stessa ammissione dell’agenzia, mentre la scorsa settimana un nuovo incendio nell’area ha messo in allarme Kiev, che subito è entrata in contatto con la centrale operativa dell’Aiea, prima che le fiamme venissero anche questa volta domate.
Sullo sfondo, le attività manutentive della centrale sono sempre rimaste in mano ai dipendenti ucraini, con difficoltà di comunicazione, turni di lavoro massacranti e rotazioni che mancherebbero “dal 20-21 marzo”, secondo le stesse rilevazioni dell’Aiea. Ora che le truppe russe hanno lasciato il sito, la situazione a Chernobyl dovrebbe però migliorare.
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