È stato il primo a parlare di biodiversità. Il suo lavoro si è concentrato sulla foresta amazzonica e sulla conservazione delle specie. È morto a 80 anni.
Lovejoy è un noto biologo, colui che ha coniato il termine “diversità biologica”
Lavorò per oltre 50 anni nella foresta pluviale amazzonica
Thomas Lovejoy è morto il 25 dicembre all’età di 80 anni. Noto biologo conservazionista americano, Lovejoy coniò il termine “diversità biologica” nel 1980. Viveva negli Stati Uniti, ma ha trascorso più di 50 anni lavorando nella foresta pluviale amazzonica, fondando l’organizzazione senza scopo di lucro Amazon biodiversity center e portando l’attenzione mondiale sulle minacce della deforestazione tropicale.
We are deeply saddened to hear about the passing of National Geographic Explorer at Large and conservation biologist Thomas Lovejoy.
Thomas Eugene Lovejoy era nato a New York il 22 agosto 1941 e si era laureato in biologia nel 1964 all’università di Yale, dove ha poi conseguito un dottorato. Nell’estate del 1965, durante il suo percorso di specializzazione, Lovejoy ebbe la possibilità di visitare l’Amazzonia brasiliana, in particolare la foresta fuori Belém, un viaggio che lo convinse a realizzare una tesi di dottorato sull’ecologia degli uccelli. Dal 1973 al 1987 ha diretto il programma di conservazione del Wwf e dal 1987 al 1998 è stato assistente segretario per l’ambiente dello Smithsonian institution a Washington. Dal 2010, è stato professore di scienze e politiche ambientali alla George Mason university in Virginia.
Oltre al termine “diversità biologica” o biodiversità, che indica la varietà di organismi viventi nei rispettivi ecosistemi, Lovejoy pubblicò nel 1980 la prima stima dei tassi di estinzione globale, proiettando correttamente che entro l’inizio del ventunesimo secolo un numero enorme di specie sarebbe andato perduto per sempre. Lo scienziato fu dunque tra i primi a rendersi conto che la distruzione dell’habitat, l’inquinamento e il riscaldamento globale stavano estinguendo le specie in tutto il mondo. Un’altra sua innovazione è il concetto di swap debito-per-natura: un meccanismo che prevede che parte del debito estero di un paese venga condonato in cambio di investimenti nella conservazione naturale.
Le sfide ambientali più difficili del mondo
Il lavoro di Lovejoy su come proteggere le specie e far progredire il campo della biologia della conservazione è stato preso in seria considerazione da diverse organizzazioni internazionali, tra le quali le Nazioni Unite, la Banca mondiale e altre ancora. Nonostante l’attenzione rivolta alle sfide ambientali più difficili del mondo, Lovejoy è rimasto un ottimista. “Siamo tutti interessati a risolvere questo problema prima che sfugga di mano, e ci stiamo avvicinando”, ha dichiarato il biologo a National Geographic nel 2015, parlando dei cambiamenti climatici.
La figlia di Thomas, Elizabeth, ha precisato al Washington Post che il padre soffriva di un cancro al pancreas.
La biodiversità sta subendo colpi devastanti per via del clima e della gestione degli habitat. Capiamo come sta in Italia con il commento degli esperti.