Camminare (o pedalare) a passo lento tra natura e luoghi storici alla ricerca del silenzio. Si può in Umbria con il Cammino dei borghi silenti.
Cicloturismo in Italia, l’ultima indagine Fiab conferma un settore in grande evoluzione
Il ruolo strategico del treno e delle e-bike, la qualità dei percorsi e la necessità di pedalare in sicurezza. Numeri e tendenze del cicloturismo in Italia emersi nella nuova indagine Fiab.
Servono dati e numeri per sostenere il cicloturismo in Italia e migliorare l’offerta, dando impulso alla mobilità sostenibile e garantendo la possibilità di pedalare in sicurezza. Sono questi quindi gli obbiettivi dell’indagine dal titolo Che cicloturista sei? Luoghi, trasporti, sicurezza, abitudini, tendenze, bisogni e aspettative di chi viaggia in bicicletta condotta da Fiab Federazione italiana ambiente e bicicletta insieme all’Università degli Studi dell’Insubria, Active Italy e Ciab (Club imprese amiche della bicicletta), su un campione di 2500 cicloturisti che hanno risposto online alle domande della ricerca.
Il risultato è la fotografia di un settore in evoluzione con un grande potenziale, in cui l’intermodalità, in particolare la possibilità di caricare la bici sul treno, è un elemento chiave da tenere in considerazione insieme alla qualità dei percorsi e delle infrastrutture. I dati finali sono stati presentati all’interno del Ttg travel experience presentati alla Fiera di Rimini, nell’ambito del convegno La metamorfosi del cicloturismo: da semplice vacanza in bicicletta a occasione per riallacciare il rapporto con lo spazio naturale.
Dove si pedala in Italia? Mete preferite e alloggi
Le regioni più gettonate da chi fa cicloturismo in Italia sono quelle del nord, in particolare il Veneto seguito da Emilia-Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige, ma non mancano i viaggi all’estero (per il 23 per cento). Si viaggia alla ricerca della natura, in collina, lungo i fiumi, ma il piacere della vacanza su due ruote tocca anche le città e le aree urbane per un buon 68 per cento. I dati dimostrano che per chi pedala, oltre alla salvaguardia del patrimonio naturale, risulta cruciale anche la dimensione infrastrutturale e dei servizi a misura di bicicletta, testimoniata dalla rilevanza data sia alla possibilità di caricare le biciclette su treni e bus (circa l’88 per cento lo ritiene molto importante) sia alla manutenzione delle aree esterne ai percorsi (cruciale per circa il 90 per cento dei cicloturisti in generale).
Interessante anche il dato che cattura l’estrema importanza data alla qualità dei percorsi ciclabili (95 per cento) e alla presenza di servizi tecnici lungo i percorsi (78 per cento), elemento che fa la differenza al momento della scelta dell’itinerario. Per la serie: quando si parte, non ci si vuole complicare troppo la vita con problemi legati a percorsi mal collegati o poco organizzati.
In termini di scelte di alloggio e di servizi connessi alle strutture ricettive, i cicloturisti ‘occasionali’ risultano decisamente più esigenti degli ‘abituali’. Seppur siano fattore comune la scelta elettiva di B&B (per circa il 70 per cento dei cicloturisti) e la presenza di ricoveri notturni sicuri per la bicicletta (più del 90 per cento), in particolare per i cicloturisti ‘occasionali’ assumono crescente rilevanza la possibilità di avere pasti energetici e adatti a una vacanza attiva (77 per cento), di poter lavare l’abbigliamento (59 per cento), nonché l’opportunità di avere a disposizione mappe (68 per cento), noleggiare le biciclette (41 per cento) e poter fare escursioni guidate (43 per cento).
Treno e intermodalità alleati del cicloturismo
Uno degli elementi più significati è sicuramente l’accoppiata bicicletta e treno. Infatti risulta che i cicloturisti ‘abituali’ raggiungono le destinazioni utilizzando prevalentemente il treno (71 per cento), usato anche dal 64 per cento per spostarsi fra diverse località della vacanza. L’intermodalità è quindi sempre più rilevante nello sviluppo del cicloturismo in Italia.
Il ruolo delle e-bike nel cicloturismo in Italia
Altro numero che colpisce è l’utilizzo della bici elettrica, che riguarda il 31 per cento dei cicloturisti. In particolare ben il 22 per cento delle persone che viaggiano ‘occasionalmente’ si è avvicinato all’esperienza del cicloturismo proprio grazie alle e-bike, che risultano quindi determinanti per una fetta del settore. Secondo gli intervistati l’e-bike consente di intraprendere itinerari con maggiori dislivelli (83 per cento), scegliere percorsi più lunghi (81 per cento), aumentare il numero di viaggi durante l’anno (72 per cento) e garantire un coinvolgimento di un pubblico non più giovanissimo (48 per cento).
Infrastrutture e sicurezza, due parole d’ordine
“Con questa indagine – dichiara Angelo Fedi, responsabile dell’Area cicloturismo di Fiab – abbiamo voluto proporre anche una sezione dedicata alla percezione che hanno i cicloturisti rispetto al tema della sicurezza stradale, aspetto che preoccupa da sempre chi usa la bici come mezzo di trasporto all’interno delle aree urbane ma, ci siamo chiesti, quanto in grado di determinare la scelta delle destinazioni per le vacanze in bicicletta?”.
I dati raccolti confermano queste preoccupazioni, sia quando si attraversano aree urbane che fuori dai centri abitati. La principale fonte di preoccupazione per chi sceglie il cicloturismo in Italia è legata alla convivenza sulle strade con i veicoli motorizzati, tanto che spesso, muovendosi in bici, risulta difficile “evitare” situazioni potenzialmente pericolose. “Ecco quindi”, conclude Fedi, “che diventa fondamentale per le amministrazioni pubbliche di tutti i livelli, a partire dal governo centrale, mantenere e aumentare gli investimenti economici destinati alle ciclovie, in primis quelli previsti dal Pnrr, per sostenere la crescita del comparto economico legato al cicloturismo”.
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