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Cile, 40mila litri di gasolio finiscono nel mare della Patagonia
Una fuga di gasolio è stata registrata nella Patagonia cilena, in una delle acque più incontaminate del Pianeta. Greenpeace: “Catastrofe ambientale”.
Domenica 28 luglio le autorità del Cile si sono viste costrette a lanciare una vasta operazione d’emergenza sulla costa dell’isola di Guarello, a 250 chilometri da Puerto Natales, nella porzione più meridionale della nazione sudamericana. Obiettivo: contenere e recuperare 40mila litri di gasolio finiti in mare. Una fuoriuscita che ha contaminato una delle acque più pure della Terra.
Chile oil spill: 40,000 litres of diesel spilled into sea off Patagonia https://t.co/565jXBcyQr
— The Guardian (@guardian) July 29, 2019
Il gasolio concentrato dal vento in una porzione della baia
La compagnia CAP stava effettuando un’operazione presso il terminal dell’isola, quando si è prodotto l’incidente. Proprio nel mezzo di uno dei più ricchi ecosistemi marini del mondo. “Si tratta di una notizia terribile per la Patagonia – ha commentato Matias Asun, direttore di Greenpeace Cile -. Siamo evidentemente di fronte ad una catastrofe ambientale, come sempre del resto quando si è in presenza di uno sversamento di prodotti chimici”.
An approximately 40,000 liters of #oilspill reportedly took place in waters some 250km northwest of Puetro Natales, a port city in Chile, the country’s navy said on Sat. (Photos via @Armada_Chile) pic.twitter.com/NRw9Ywzmga
— People’s Daily, China (@PDChina) July 28, 2019
Secondo quanto precisato dalla marina militare cilena in un comunicato, il carburante si sarebbe concentrato in una zona del litorale, sospinto “da venti violenti a più di 100 chilometri orari, che hanno contribuito a far affluire il liquido nel settore sud della baia”. Finora, le attività di bonifica hanno permesso di recuperare circa 15mila litri. Un buon risultato, dal punto di vista tecnico, ma che è pari solo a meno di un terzo di quanto fuoriuscito dagli impianti.
Aperta un’inchiesta per determinare le cause della fuga
A partire da oggi, lunedì, sul posto – a circa 2.800 chilometri dalla capitale Santiago – è presente anche un pattugliatore, che ha portato strumenti speciali al fine di tentare di contenere il disastro. Anche dei biologi sono stati inviati sul posto per analizzare la situazione dell’ecosistema marino.
Dal punto di vista giudiziario, secondo quanto riportato dalla stampa internazionale, un procuratore ha aperto un’inchiesta al fine di determinare le cause dello sversamento.
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