In Cile ci sono incendi devastanti

Gli incendi nel Cile centrale e meridionale, causati da temperature estreme e siccità, hanno già bruciato più di 270mila ettari di terreno.

  • Nei territori meridionali del Cile gli incendi stanno provocando morti e distruzione. Si tratta di un evento fra i più mortali mai registrati nel Paese sudamericano.
  • Le fiamme hanno bruciato 270mila ettari e hanno ucciso finora 26 persone, rendendo il 2023 il secondo anno peggiore in termini di ettari bruciati dopo il 2017.
  • Il Cile negli ultimi dieci anni è al centro di quella che è stata definita una mega-siccità per la cronica assenza di acqua.

La stagione estiva in corso in Sudamerica e nell’emisfero australe si sta rivelando devastante per il Cile a causa degli incendi. Le fiamme nei boschi delle regioni centrali e meridionali hanno provocato almeno 26 morti e quasi 2.000 feriti in quello che è stato definito come uno tra gli incendi più mortali mai registrati nella nazione delle Ande. Un periodo di siccità decennale ha favorito l’avanzare del fuoco, che ha già distrutto oltre 270mila ettari di territorio cileno. Il clima secco e afoso di febbraio 2023 sta rendendo ancora più difficile il lavoro dei vigili del fuoco impegnati nell’estinzione degli incendi in Cile.


Temperature record in Cile

Più di mille case sono state distrutte e 280 singoli incendi erano ancora attivi al 6 febbraio 2023, secondo l’agenzia di risposta ai disastri del Cile Senapred. Oltre 6mila vigili del fuoco cileni stanno provando a spegnere le fiamme, con l’aiuto di dipartimenti arrivati da Spagna, Messico e Argentina, insieme a più di 70 aerei ed elicotteri. “Unità per affrontare la tragedia, unità per ricostruire noi stessi“, ha scritto su Twitter il presidente Gabriel Boric.

Le stazioni meteorologiche posizionate nella regione centrale hanno riportato temperature record superiori a 40°C, secondo i ricercatori dell’università del Cile della capitale Santiago. Per i prossimi giorni sono previste alte temperature e forti venti. L’ultimo decennio è stato il più caldo mai registrato in Cile, causando quella che è stata definita come una mega-siccità che ha contribuito notevolmente agli incendi in atto. Le fiamme hanno colpito principalmente le regioni di Maule, Ñuble, Bío-Bío e Araucanía, le quali contengono la maggior parte delle foreste del Cile. Senapred stima che gli incendi abbiano finora rilasciato nell’atmosfera 4 milioni di tonnellate di carbonio, portando alle più alte emissioni di alcune regioni negli ultimi 20 anni.

Il precedente del 2017

Il ministro dell’Interno del Paese ha dichiarato che 11 persone sono state finora arrestate per azioni legate agli incendi, senza fornire dettagli sulla natura dei reati a causa delle indagini in corso. Boric ha fatto intendete che alcuni degli incendi potrebbero essere stati appiccati intenzionalmente. La situazione appare particolarmente devastante per la fauna selvatica rara che si trova nelle zone colpite, che va da specie autoctone come la volpe di Darwin a numerose specie vulnerabili di uccelli, piante e alberi.

Già cinque anni fa, forti venti, temperature elevate e condizioni di siccità a lungo termine avevano causato gravi incendi in Cile durante le ultime due settimane di gennaio 2017. Le fiamme nelle regioni centrali di O’Higgins, Maule e Bío Bío distrussero più di 575mila ettari di terreno e forzarono 6mila persone a lasciare le proprie case. Come allora, oggi il fuoco sta infliggendo un duro colpo al settore agricolo e a quello forestale del Cile. La nazione sudamericana è costretta a continuare a lottare contro gli incendi, eventi destinati a ripetersi se la siccità che ha colpito il Paese dovesse continuare.

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