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Seconda città in Cina a vietare il consumo di carne di cane e gatto. Il paese potrebbe avviarsi verso un divieto nazionale
Zhuhai ha vietato il consumo di carne di cane e gatto, seguendo le orme di Shenzhen. Non c’è ancora un divieto nazionale, ma dopo le parole del ministro dell’Agricoltura, gli attivisti sperano in un effetto domino.
Aggiornamento 15 aprile – Anche la città di Zhuahi, in Cina, ha vietato il consumo di carne di cane e gatto a partire dal primo maggio. È la seconda città a prendere questa decisione, dopo che all’inizio del mese la città di Shenzhen aveva emanato un’ordinanza simile. Potrebbe essere l’inizio di un effetto domino che gli attivisti si augurano possa portare ad altri divieti e a un miglioramento delle leggi per la protezione degli animali nel paese, dato che per il momento manca ancora un divieto nazionale al consumo di carne di cane e gatto.
Negli ultimi giorni si sono moltiplicati i titoli che raccontano come la Cina abbia vietato il consumo di carne di cane e gatto. Sfortunatamente non è così. Ciò che è realmente successo è che, per la prima volta nella storia, la Cina ha affermato che i cani dovrebbero essere trattati come animali da compagnia e non consumati e ha chiesto di escluderli dalle liste del bestiame. Una dichiarazione arrivata dal ministro dell’Agricoltura cinese Han Changfu che però non costituisce, almeno per il momento, un divieto al loro consumo.
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È la prima volta che la Cina definisce gli animali “compagni speciali”
“Con il progresso della civilizzazione umana e l’aumento delle preoccupazioni popolari circa il benessere degli animali, i cani sono diventati animali da compagnia”, ha affermato il ministro, “I cani non vengono percepiti come bestiame, ma come compagni speciali”. L’annuncio è stato pubblicato insieme alla bozza del National catalogue of livestock and poultry genetic resources, un elenco di animali che possono essere commerciati legalmente per la loro carne, per la loro pelliccia o per ragioni mediche. La proposta del ministro è quella di escludere specificatamente cani e gatti da quella lista.
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Per il momento, il consumo di carne di cane non è vietato
Di fatto, questa lista non ha mai incluso cani o gatti e non costituisce un divieto nazionale al loro consumo, ma è la prima volta che le autorità cinesi si pronunciano in questo modo sulla loro omissione. È sicuramente un segnale che qualcosa si sta muovendo a livello governativo e, se dovesse essere approvata, saranno i governi locali a dover decidere autonomamente se permettere o meno il commercio di carne di cane. La bozza passerà ora da una fase di “consultazione aperta” che durerà fino all’8 maggio.
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Questa proposta potrebbe aprire la strada a un divieto permanente
Bisogna attendere la fine della fase di consultazione, ma questa proposta potrebbe essere il preludio di un divieto permanente. “La proposta del governo potrebbe rappresentare un momento storico per la protezione degli animali in Cina”, ha affermato Wendy Higgins, direttrice dell’ong Human society international (Hsi), ricordando che solamente una settimana fa la città di Shenzhen è diventata la prima a vietare esplicitamente il consumo e la produzione di carne di cane. Dopo la presa di posizione del ministro, altre città potrebbero seguire il suo esempio. “Questa pratica – ha proseguito Higgins –, non causa solamente enormi sofferenze agli animali, ma alimenta il crimine e pone un rischio concreto alla salute delle persone che potrebbero contrarre la rabbia o il colera mangiandoli”.
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Thanks @THEJamesWhale @talkRADIO for having me on the show tonight talking out the ban on #DogMeatTrade in Shenzhen, China. Great chat about wildlife, dogs, pigs and chickens! ? pic.twitter.com/Z1DXyt8P1u — Wendy Higgins Ⓥ (@wenhiggins) April 2, 2020
Milioni di cani vengono rapiti e uccisi ogni anno
Secondo i dati diffusi dalla Human society international, tra i dieci e i venti milioni di cani sono uccisi ogni anno in Cina per la loro carne, che si pensa sia consumata da meno del 20 per cento della popolazione. Tristemente noto è il festival dello Yulin, una festa che ha luogo a metà giugno nel sud del paese per festeggiare l’arrivo dell’estate, dove vengono macellati e poi consumati migliaia di cani. La maggior parte viene rapita dalle loro famiglie e poi venduta sul mercato, andando incontro a inimmaginabili sofferenze. “Non c’è desiderio più grande per gli attivisti cinesi che vedere la fine di tutto ciò”, ha concluso Higgins.
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La popolazione cinese si dichiara contraria al consumo di carne di cane
Un’indagine condotta dall’Hsi a livello nazionale nel 2016 aveva mostrato come la maggior parte dei cinesi pensano che la carne di cane sia da vietare completamente. Il 70 per cento di coloro che hanno risposto al sondaggio ha dichiarato di non averla mai mangiata.
Qualcuno si è opposto
Specialmente nel Guangxi, la provincia dove si tiene lo Yulin, ci sono state opposizioni da parte di coloro che gestiscono business legati al consumo di cani che temono ora per le loro attività. Un commerciante ha raccontato al quotidiano Global Times che il governo dovrebbe prendere in considerazione le condizioni di vita dei locali, dato che per alcuni sarà difficile riconvertire le proprie attività.
China declares dogs are pets and not meat after coronavirus outbreakhttps://t.co/AuoJ9sddp4 pic.twitter.com/GQZyYPFgfm
— Daily Mirror (@DailyMirror) April 9, 2020
Sfortunatamente, a differenza di come hanno intitolato molti quotidiani, la Cina non ha ancora vietato per legge il consumo di cani e gatti. Ma c’è comunque un lato positivo perché è la mentalità che sta cambiando e davanti a un cambio etico, nemmeno la più forte delle tradizioni può resistere.
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