Il tifone Haikui si è abbatutto su Taiwan e ora, pur depotenziato, punta verso la Cina, ancora alle prese con i danni lasciati dal tifone Saola.
- Il tifone Haikui si è abbatutto su Taiwan: 80 feriti, settemila sfollati
- Ora, pur depotenziato, punta verso la Cina, dove il tifone Saola ha fatto 900mila sfollati.
- Anche Hong Kong è stata fortemente colpita: per fortuna non ci sono vittime.
Taiwan evidentemente non si aspettava un tifone della potenza inedita come quello battezzato Haikui, che nel weekend si è abbattuto sull’isola: lo dimostra il fatto che, proprio domenica, era previsto addirittura il festival delle mongolfiere, tempestivamente cancellato. Fortunatamente Haikui non ha provocato vittime nel suo passaggio su Taiwan, ma la conta dei danni a persone e cose è comunque ingente: oltre 80 persone sono rimaste ferite a causa delle intense piogge portate dal passaggio del tifone, circa 7mila sono state evacuate e circa 220mila abitazioni sono rimaste senza elettricità. Le autorità di Taipei hanno disposto la chiusura di 14 scuole a causa delle inondazioni lasciate sulla propria strada dal tifone, che ora si sta dirigendo verso la Cina continentale, ma con una potenza già smorzata. Era da quattro anni che Taiwan non veniva investita da un tifone di queste proporzioni.
Il tifone Haikui è andato, i rischi ancora no
La maggior parte delle persone sfollate per via del passaggio del tifone Haikui si trova in zone montuose: Haikui ha infatti provocato frane e smottamenti che, è questo ora il pericolo maggiore, potrebbero verificarsi anche nelle prossime ore, a scoppio ritardato. Sono previste forti piogge per tutta la settimana, con la possibilità di nuove inondazioni. Molte strade, soprattutto nella città di Kaohshiung e in tutta la contea di Taitung, sono state allagate e danneggiate a causa della caduta di alberi, a causa dei venti sostenuti che hanno spirato con raffiche anche di 190 km orari. Ma il tifone ha causato seri problemi anche ai trasporti: circa 200 voli sono stati sospesi e i traghetti sono stati cancellati a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Numerosi eventi sono stati cancellati, compresi il già menzionato festival delle mongolfiere e concerti all’aperto. Anche i parchi nazionali e le strade pericolose nelle zone montuose centrali dell’isola sono state chiuse.
Hong Kong e la Cina in ginocchio per Saola
Haikui si sta ora dirigendo verso la Cina e le autorità di Shantou, nella provincia del Guangdong, hanno consigliato precauzioni ai residenti: secondo i meteorologi l’impatto dovrebbe essere minimo, perché la forza del tifone sta scemando, ma le autorità di Pechino sono comunque in allarme perché la Cina ha appena finito di fronteggiare i disastri provocati nelle regioni meridionali da un altro tifone, Saola, che ha portato inondazioni letali a seguito di forti precipitazioni, che hanno o causato la morte di diverse persone. Per garantire la sicurezza dei cittadini, quasi 900mila persone sono state evacuate in luoghi sicuri nel sud della Cina, mentre più di 80mila pescherecci sono stati richiamati in porto, le attività lavorative sono state sospese e gli studenti vedranno l’inizio dell’anno scolastico rinviato alla prossima settimana.
L’epicentro del tifone Saola è stato però Hong Kong, dove venerdì sera è stato dichiarato il massimo livello di allerta, una misura che è stata adottata solamente 16 volte dall’inizio della seconda guerra mondiale ad oggi. Per fortuna, nelle prime ore di sabato il livello di allerta è stato ridotto, e la città ha retto bene l’urto dei venti e delle piogge: già da ieri le restrizioni di movimento e per le attività lavorative sono state tolte, ma anche in questo caso forti venti e abbondanti precipitazioni rappresentano ancora una minaccia per la regione secondo gli esperti.
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