Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Un cinema itinerante per i paesi d’Africa per far capire alle persone i rischi della migrazione
Il cinema come strumento di informazione per salvare vite umane: è lo scopo di Cinemarena, un progetto della Farnesina che promuove una migrazione più consapevole nei villaggi più isolati d’Africa.
Quando la carovana di camion arriva nel villaggio africano, decine di bambini la inseguono curiosi. I volontari scendono, srotolano un telo bianco e dopo aver aspettato il calar della sera, la proiezione comincia. Questo è quello che Cinemarena, il cinema itinerante tra i paesi dell’Africa, proporrà in oltre 200 villaggi tra Senegal, Costa d’Avorio, Guinea, Gambia, Nigeria e Sudan fino ad aprile 2019. Un progetto che si rivolge ai potenziali migranti e far conoscere loro i rischi e i pericoli, promuovendo una corretta informazione.
“Ho trascorso 5 mesi in prigione”
Il cinema all’aperto è realizzato in sinergia con la campagna informativa Aware Migrants dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), campagna che raccoglie testimonianze dei migranti sopravvissuti al viaggio e arrivati in Europa. Nelle interviste i protagonisti raccontano i pericoli affrontati a partire dall’attraversamento nel deserto fino alla traversata del mar Mediterraneo per raggiungere nuovi continenti, tra cui l’Europa, e senza nascondere il rischio di un respingimento nel paese di origine una volta arrivati.
Leggi anche: William Lacy Swing, Oim. I governi devono risolvere l’equazione migranti, sicurezza e ambiente
“Ho trascorso cinque mesi in prigione e nessuno mi ha aiutato”, racconta Jessica, 21 anni. “Delle sette barche su cui siamo stati imbarcati, solo tre sono sopravvissute”, è la testimonianza di Bright, 26 anni. “È un viaggio molto rischioso. Molti africani sono morti sulla strada. Due ragazzi sono morti in mia presenza nel deserto perché non avevano, né acqua, né cibo e c’era un sole molto caldo”, è ciò che dice Imasuen, 29 anni. Tutte queste sono testimonianze di sopravvissuti arrivati in Italia
Il cinema è rivolto ai giovani africani
“Non si tratta di un modo per dissuadere chi vuole partire, ma piuttosto per consentire una scelta consapevole dei rischi a cui va incontro chi vuole lasciare la sua terra”, ha spiegato Luigi Maria Vignali, direttore per le politiche migratorie del ministero degli Esteri, durante la presentazione del progetto alla Farnesina.
Leggi anche: 34.361 persone sono morte in oltre vent’anni nel tentativo vano di raggiungere l’Europa
Realizzato con i finanziamenti del Fondo Africa istituito nel 2017 e su iniziativa dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), Cinemarena sfrutta il linguaggio del cinema per entrare in contatto con le comunità locali spesso isolate, ma soprattutto per attirare i più giovani: i minori non accompagnati sono infatti ormai il 15 per cento di chi parte. “Le trappole e i gravi pericoli che il viaggio riserva ai minori non accompagnati – ha aggiunto Vignali – sono sconosciuti alle tante famiglie che, sperando per loro in un futuro migliore, affidano i propri figli ai trafficanti”.
Non solo immigrazione
Grazie ai suoi mezzi 4×4 equipaggiati con maxischermo e impianto fotovoltaico, le proiezioni nei villaggi possono durare fino a quattro ore. Nell’ultima edizione del cinema itinerante, gli abitanti sono stati coinvolti nella registrazione di interviste e sketch – in questa occasione sul tema della migrazione – poi proiettati nel corso dell’evento.
Ma l’iniziativa di Cinemarena, nata nel 2002, non si è limitata solo alla tematica dell’immigrazione. Negli anni ha promosso campagne educative e di informazione su temi diversi, come per esempio nel campo della salute, in particolare con la prevenzione dall’Hiv, oppure, come successo in Mozambico nell’estate 2018, pure i mondiali di calcio.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La cooperazione allo sviluppo sta trovando nuovi ritmi. È un mutamento solo di forma e mezzi o di contenuti e senso? La risposta nell’editoriale di Avsi.
Il Libano è in ginocchio dopo il crollo della lira libanese e la crisi economica si sta trasformando anche in un’emergenza sanitaria e ambientale.
Emergency ha avviato un progetto per dare un aiuto concreto a chi si ritrova a vivere in uno stato di precarietà a causa della Covid-19.
I migranti presenti sulla nave umanitaria Ocean Viking sono arrivati a Porto Empedocle. Effettuato il trasbordo su un’altra imbarcazione.
Da una settimana la Ocean Viking attende l’indicazione di un porto sicuro nel quale sbarcare i naufraghi, ma né Malta né Italia hanno risposto.
Le negoziazioni per l’annessione unilaterale di Israele di parte della Cisgiordania palestinese proseguono. Ma il popolo palestinese non resta a guardare.
Per un migrante che vive in Italia da pochi anni, comprendere e attuare correttamente le misure di contenimento del Covid-19 può non essere scontato.
Cédric Herrou era stato condannato per aver aiutato 200 migranti a varcare il confine tra Italia e Francia. Ora è arrivata l’assoluzione definitiva.