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Cinque castelli da non perdere in Italia
Sono innumerevoli i castelli da scovare nel nostro Paese per scoprire la storia d’Italia, ma anche territori affascinati. Dal misterioso splendore di Castel del Monte in Puglia alla rocca scaligera di Sirmione, ne abbiamo selezionati cinque assolutamente da vedere.
La storia d’Italia ci ha lasciato in eredità tantissimi castelli su tutto il territorio nazionale. Ogni regione conserva i suoi tesori, grandi o piccoli, conosciuti o meno conosciuti, ognuno con le sue particolarità. Eccone cinque da visitare da Nord a Sud del Bel Paese, senza dimenticarci di viaggiare con un mezzo ecologico come un’auto ibrida per rispettare la bellezza, non solo storica e architettonica, ma anche ambientale che il nostro Paese ci regala.
Castel del Monte in Puglia
Un po’ nordeuropeo, a tratti arabeggiante e con elementi che richiamano l’antichità classica: la prima cosa che sorprende di Castel del Monte è la sua forma, così ottagonale, così perfetta, con le sue otto torri, anch’esse con otto lati. La seconda è la sua posizione, su un’altura circondata dalle terre della Murgia, ora verdeggianti, ora arse dal sole, e come sfondo solo il cielo senza confini. Eredità dei passaggi, dei soggiorni e dei ritorni di Federico II di Svevia in Puglia è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco. Breccia corallina, marmi bianchi, arenaria bionda sono i materiali con cui è costruito, mentre sedici sono le sale ricavate al suo interno e collegate tra loro dalle scale nelle torri. Non fu mai usato come fortezza militare, ma era più un simbolo della potenza del sovrano, simbologia che risiedeva in quel numero otto che si ripete continuamente e che nel tempo ha affascinato tanti studiosi.
Castello di Issogne in Val d’Aosta
Forse non sarà il più bello in assoluto della Val d’Aosta, ma si distingue dagli altri per qualcosa di davvero speciale. Prima nelle mani dei vescovi d’Aosta, il castello di Issogne passò poi alla celebre famiglia Challant. Tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500, assunse l’aspetto di oggi: una struttura a ferro di cavallo con un cortile al centro e una grande ricchezza di affreschi. Vi stupiranno per come sono conservati, ancora così carichi di colore. Le lunette del porticato al piano terra ospitano scene di vita quotidiana, soprattutto mestieri e botteghe: il corpo di guardia, il sarto, la farmacia, la macelleria, il fornaio, lo speziale e il pizzicagnolo. E se guardate bene noterete anche dei graffiti, non a opera di qualche vandalo, ma anch’essi risalenti all’epoca di maggior splendore del castello quando gli ospiti lasciavano così un segno del loro passaggio qui. Non dimenticate di notare la fontana del melograno in ferro battuto al centro del cortile prima di addentrarvi all’interno e scoprire le cucine, la sala da pranzo e poi ai piani superiori la cappella e le stanze da letto con splendidi soffitti a cassettoni.
Castello di Sirmione in Lombardia
Si affaccia direttamente sul lago di Garda e, oltre ad essere una delle strutture d’Italia meglio conservate, è dunque un raro esempio di fortificazione lacustre. La sua costruzione risale all’epoca scaligera (tra il XIII e il XIV secolo): inizialmente c’era solo il mastio e il dormitorio, poi venne aggiunto un altro accesso con ponte levatoio, poi ancora la doppia cinta muraria e infine la grande darsena con i moli d’attracco. Tra le sue mura sono passati veneziani, francesi, asburgici (che lo usarono come caserma) ma nel 1919, quando fu riconosciuto monumento nazionale, un restauro lo riportò agli antichi splendori. Solo tramite la rocca si ha accesso al centro storico di Sirmione e si passeggia poi fino alle Grotte di Catullo.
Castello di Menfi in Basilicata
Sorge su una collina che sovrasta l’abitato ed è racchiuso da una cinta muraria scandita da dieci torri che un tempo difendeva il borgo insieme a un fossato e a uno spalto. Il castello venne costruito a partire dal 1042 da Guglielmo d’Altavilla: qui si svolsero numerosi concili, tra cui quello del 1089 in cui Papa Urbano II lanciò la prima crociata in Terra Santa, e qui Federico II di Svevia (che ampliò e modificò la struttura) promulgò le costituzioni melfitane, il primo codice di leggi dell’epoca medievale. Da fortezza militare, il castello si trasformò in residenza nobiliare quando Carlo V lo donò ad Andrea Doria. Solo nel 1954 il feudo diventò proprietà dello stato e oggi è sede del Museo nazionale del Melfese.
Castello di Miramare in Friuli Venezia Giulia
Molto più recente è il Castello di Miramare: la posa della prima pietra è datata il 1° marzo 1896 per volere dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo che affascinato dal promontorio di Gragnano decise di costruire qui la residenza dove abitare con la moglie Carlotta del Belgio. Il pianoterra ospitava i loro appartamenti, il primo le sale di rappresentanza più sontuose e meno intime delle altre. Il palazzo si affaccia sul golfo di Trieste, circondato per un lato dal mare e per gli altri dal giardino che lo circonda, o meglio il parco, di ventidue ettari con piante e fiori dove prima sorgeva una landa carsica senza vegetazione. Da scoprire anche le scuderie e il castelletto.
Foto di copertina: Castel del Monte Puglia ©Flickr-Heinz-Eberard Boden
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