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Cinque Terre, 5 cose da fare o vedere in un itinerario (anche invernale) nel fragile territorio ligure
Un week end nelle Cinque Terre è sempre un’ottima idea, anche nei mesi invernali: tra arte, buon vivere ed escursioni, qualche consiglio per scoprire i borghi liguri. Anche se piove.
Meravigliose, speciali e incredibilmente fragili: le Cinque Terre in Liguria, Patrimonio dell’umanità Unesco, incantano da sempre. Eugenio Montale, con i suoi versi le ha spesso descritte e, visitandole, capiamo bene il perché. Luoghi unici, talvolta però vittima dell’uomo che vuole “farli suoi” senza rispettarli. I nostri consigli per trascorrere qualche giorno in tour nei cinque borghi.
Il Convento dei Cappuccini a Monterosso
È certamente una tappa imperdibile per chi fa un viaggio nelle Cinque Terre: il Convento dei frati Cappuccini a Monterosso non è solo un luogo di culto dove si respira forte un senso di pace e calma, ma è soprattutto uno scrigno di bellezza perfetta. Innanzitutto la posizione: il Convento domina visivamente la baia monterossina ed è posto sul promontorio che separa l’antico borgo di Monterosso dalla località di Fegina, che si è sviluppata in epoca più recente. Da qui la vista è meravigliosa.
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Per arrivarci occorre affrontare una breve salita a partire dal porticciolo turistico, una gradinata che sale lungo il pendio del Colle di San Cristoforo, nulla di difficile. Ad “avvertirvi” che siete quasi arrivati sarà la statua di San Francesco e il lupo che è rivolta al mare e allo splendido panorama. Oltre al complesso del Convento, da visitare è la chiesa seicentesca in stile cappuccino con altare e coro in legno: qui sono soprattutto due le opere d’arte degne di nota, sicuramente la “Crocifissione” attribuita a Van Dyck e “San Girolamo penitente” di Luca Cambiaso; nel refettorio a volte del Convento invece è esposta “La Veronica” di Bernardo Strozzi. C’è anche la possibilità di godere di questo luogo più a lungo, chiedendo ai frati ospitalità per la notte, ma deve essere concordato per tempo. Un’ottima idea per una vera pausa dal resto del mondo.
Visitare la cantina sociale delle Cinque Terre
Quando si gira per l’Italia è difficile non tenere in conto l’aspetto eno gastronomico dei luoghi che si visitano. Anche in Liguria e nelle Cinque Terre i prodotti della terra e la loro trasformazione in vini e pietanze raccontano molto del territorio, della cultura e della storia del popolo. Tra i ricchi piatti di questa lingua di terra, caratterizzata sì dal mare ma anche dal suo territorio montuoso, di eccezionale c’è certamente il vino e la sua produzione. Qui i vitigni sono piantati nelle caratteristiche terrazze create con terreno di riporto e sostenute con muri a secco costruiti dall’uomo con un lavoro secolare. Arrivando a un’altezza massima di un metro e talvolta anche di solo 50-60 centimetri dal suolo, i pergoli sono protetti dall’inclemenza dei venti primaverili. Il clima, il terreno e la mano dell’uomo danno vita a un vino unico e pregiato, lo Sciacchetrà che potrete acquistare e degustare nella Cantina sociale dell Cinque Terre in località Groppo di Manarola che propone anche visite guidate e degustazioni di questo e altri vini della zona. È un’esperienza suggestiva che permette di capire a pieno quale sia lo sforzo e la passione necessaria per coltivare questi terreni a picco sul mare. Il periodo migliore per andarci è ovviamente quello della vendemmia ma anche in dicembre sono aperti, qui tutte le info.
Cinque Terre: a piedi, in kayak a nuoto
Questi borghi, come molti di quelli liguri, hanno un’anima di terra e una di mare. Nella stagione estiva o comunque anche durante la primavera, per i più sportivi si può pensare di scoprirli a nuoto o in kayak. Sul sito del Parco nazionale delle Cinque Terre sono segnalati tre percorsi natatori: uno parte da Punta Bonfiglio e arriva fino all’inizio dello spiaggione di Corniglia, un altro è pensato nell’area marina protetta delle Cinque Terre nella zona di Vernazza, l’ultimo dall’angolo orientale della spiaggia della Fossola fino a Lama Crexia.
Gli itinerari in kayak sono numerosi, prima di intraprendere la navigazione è bene accertarsi delle condizioni meteo e informarsi presso i centri turistici delle Cinque Terre del Parco nazionale. Esistono anche itinerari subacquei di suggestione enorme, uno dei quali dedicato ai disabili – segno di grande civiltà. Per chi fosse interessato si trova a Punta Corone (Monterosso).
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La rete sentieristica di trekking lungo i borghi delle Cinque Terre è davvero vasta: ci sono percorsi per tutti, classificati in turistici, escursionistici ed esperti. Non sottovalutate nessuno di questi e accertatevi delle condizioni meteo prima di partire. Ogni borgo, dopo le alluvioni degli ultimi anni, ha nelle piazze e luoghi principali una sorta di semaforo che avverte turisti e cittadini dello stato di allerta: giallo, arancione e rosso a seconda della prevista gravità. Sono luoghi davvero fragili e occorre ogni tipo di precauzione prima di intraprendere un trekking. Nei carrugi delle Cinque Terre vi accorgerete di come vengano segnalate con insistenza le varie vie di fuga in caso di pericolo. È una delle conseguenze di ciò che questa regione ha dovuto subire.
Piove? Utilizzate il treno grazie alla Cinque Terre card
Il nostro consiglio è quello di visitare le Cinque Terre anche durante l’autunno e l’inverno, per diversi motivi. Primo fra tutti il minor flusso turistico: nei mesi estivi la mole di visitatori è davvero imponente e spesso impedisce di godere a pieno dei borghi che sono invece realtà molto piccole e raccolte che vengono quasi travolte. Le atmosfere nei mesi di bassa stagione sono differenti, ma non meno belle: i colori della vegetazione, dei terrazzamenti e dei vigneti, specie d’autunno, sono meravigliosi e queste località sulla costa regalano temperature ancora miti e belle giornate. Ultimo, ma non trascurabile, i prezzi, sempre alti, sono un po’ più accessibili. Certo è che può capitare di incappare con maggior probabilità in giorni di pioggia, ma non disperate: in questo caso la cosa migliore è utilizzare il treno. Le Cinque Terre sono uno di quei luoghi da visitare a piedi o in treno, sicuramente non in auto. Per questo esiste la Cinque Terre card: attivandola al costo di 16 euro al giorno (dai 12 ai 69 anni) si potrà percorrere in treno da Levanto a La Spezia tutte le volete che si desidera. Con la stessa card è possibile utilizzare i bus pubblici nelle Cinque Terre, accedere al Parco nazionale delle Cinque Terre e molto altro. C’è anche una Cinque Terre trekking card che offre lo stesse agevolazioni tranne l’utilizzo del treno e per questo costa molto meno.
Il presepe di Manarola
Se l’idea è quella di trascorrere qualche giorno nelle Cinque Terre nel mese di dicembre, non dovete perdere assolutamente questo appuntamento: l’8 dicembre a partire dalle 17:30, ora dell’inaugurazione, si accenderà il presepe di Manarola, visibile fino alla fine di gennaio 2020. Si tratta di un presepe che abbraccia l’intera collina del borgo, formato da 8 chilometri di cavi elettrici, 17mila lampadine e più di 300 personaggi a grandezza naturale, tutti in materiali inutilizzati o riciclati. È il più grande del mondo ed è inserito nel Guinness dei primati fin dalla sua apertura nel 2007. Record a parte, l’atmosfera è sicuramente suggestiva.
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