365 turbine eoliche che a regime produrranno un quinto di tutta l’elettricità del Paese africano. Il progetto supera in dimensioni il parco eolico di Tarfaya, Marocco.
Ciotole di plastica e vecchie stampanti producono energia in questo villaggio vietnamita
Pale eoliche low cost portano elettricità a 14 famiglie nelle aree più povere di Hanoi. Costruite riciclando materiali che finirebbero in discarica.
Hanno elettricità per poche ore al giorno, e l’energia che arriva costa cara. È questa la situazione nella quale si trovano a vivere molte famiglie nelle baraccopoli sorte sulla sponda del fiume Rosso, poco fuori Hanoi, capitale del Vietnam. Queste sono le aree più depresse della città, lontane pochi chilometri dal centro più ricco e certo senza problemi di fornitura elettrica.
Per questo c’è chi ha pensato ad una soluzione, a basso costo e costruita con materiali di facile reperimento e recupero. Sono nate così delle mini pale eoliche costruite con ciotole di plastica rossi e motori di vecchie stampanti recuperati.
L’idea, realizzata da Le Vu Cuong, docente presso l’università di Hanoi, permette di produrre elettricità sufficiente per accendere una lampadina da 45 Watt per circa quattro ore. “È sufficiente per illuminare la nostra casa e quelle di altre famiglie qui vicino”, spiega Bui Van Ha a Reuters. Il padre di famiglia guadagna 4,50 dollari al giorno vendendo ceramiche. “Anche se per qualche ora la notte, ci aiuta a risparmiare sulla spesa mensile e guadagnare qualcosa in più per la mia famiglia”. Le mini pale eoliche sono state installate sui tetti delle baracche di 14 famiglie, che hanno così accesso all’elettricità, risparmiando.
Pale eoliche low cost
“Quando il mio gruppo ha effettuato la ricerca, abbiamo scoperto che le condizioni naturali di questo luogo sono adatte per piccole turbine eoliche”, ha spiegato Cuong al Straits Times. “I residenti che vivono qui sono poveri. Abbiamo voluto sostenerli. Ora avere l’elettricità senza costi aggiuntivi, e una cosa importante è che l’energia proviene da fonti rinnovabili”.
Quattro piatti di plastica rossi, un motore di una vecchia stampante, un’asta di metallo, una vecchia batteria per motociclette e il sistema è pronto. Nonostante la potenza limitata del motore, è possibile comunque produrre energia anche in condizioni di vento molto deboli (circa 0,4 metri al secondo).
Non è stato facile per Cuong convincere i residenti, diffidenti a causa di esperienze negative. Ma dopo che il sistema è stato installato, grazie anche all’aiuto di associazioni del luogo, ora gli abitanti della baraccopoli sono soddisfatti: “Dobbiamo pagare di più per l’energia elettrica perché viviamo troppo lontano dalla centrale elettrica e quindi ci possiamo permettere solo piccole quantità”, ha raccontato Tran Van Xuan, un abitante del villaggio. “Con questa turbina eolica, siamo in grado di accendere una lampadina quando è buio, gratuitamente. Naturalmente siamo felici di questo. Ma saremmo più felici se il sistema fosse un po’ più potente, da azionare un ventilatore elettrico”.
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