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Il popolare modello francese C4 diventa elettrico. Una profonda rivoluzione, che ha trasformato la berlina Citroën nella ë-C4, mix fra suv e coupé.
Le case auto che decidono di allargare la propria famiglia alle vetture elettriche si fa sempre più numerosa. Non ultima Citroën, che dopo la recente citycar elettrica Ami, destinata alla mobilità urbana e a servizi di sharing, e la Mehari elettrica – decisamente di nicchia – con la nuova ë-C4 decide di puntare a un pubblico più ampio. A coloro intenzionati a fare dell’auto a “zero” emissioni il riferimento dei propri spostamenti, ossia l’auto di famiglia. La denominazione C4 non è nuova nel panorama Citroën, da sempre un’auto due volumi di segmento medio, nata per stare al centro della gamma. In passato forse un po’ anonima nelle linee, il nuovo modello (proposto anche con motorizzazioni “tradizionali”) cambia decisamente rotta, puntando su una carrozzeria da crossover (la categoria di auto più venduta, eredi contemporanee di monovolume e station wagon), con una linea che ricorda un mix fra suv e coupé. Tanti i contenuti inediti sotto il profilo stilistico, tante le novità tecniche introdotte dalle versione elettrica ë-C4.
Nel mondo dell’auto i termini condivisione e modulare sono all’ordine del giorno. Significa più semplicemente che la componentistica destinata a una vettura può essere impiegata anche su un’altra. Una regola da cui non prescinde neppure il Gruppo PSA, di cui Citroën fa parte. E che, negli ultimi anni, potendo contare su un discreto numero di brand, ha iniziato un importante processo di elettrificazione della propria gamma di modelli. Non ultima la ë-C4, che mette sul piatto una motorizzazione elettrica da 100 kW di potenza (136 cavalli) e 260 Nm di coppia. Unità che alimenta un quadro prestazionale in cui la velocità massima è di 150 km/h (limitata elettronicamente) e l’accelerazione da 0 a 100 km/h è pari a 9,7 secondi. Ma in questo frangente, i numeri che più contano sono quelli del pacco batteria. È del tipo agli ioni di litio e ha una capacità di 50 kWh. Che, secondo gli standard Wltp, dovrebbe assicurare alla Citroën ë-C4 350 chilometri di autonomia. Quanto basta per soddisfare la mobilità urbana e quella extraurbana, certamente sufficiente per la distanza media casa lavoro. Ricorrente in questo frangente, la più classica delle questioni: i tempi di ricarica. Premesso che la Citroën ë-C4 può accedere alle colonnine di ricarica veloce sino a 100 kW, situazione che le consentirebbe di caricare l’80 per cento della batteria in 30 minuti, quali sono le altre alternative? Da una wall box a 32 A servono da 5 ore (caricabatteria trifase in opzione da 11 kW) a 7 ore e 30 (caricabatterie monofase). Mentre dalla presa domestica sono necessari da 15 ore (presa ad alta potenza) ad oltre 24 dalla presa domestica da 220 Volt.
Ai possessori della nuova C4 elettrica Citroën propone l’applicazione Free2Move services che offre una serie di servizi per agevolarne l’utilizzo.
Inoltre, in remoto, dal proprio cellulare, è possibile gestire molte funzioni dell’auto, come consultare lo stato di carica della batteria, conoscere l’autonomia residua, programmare una ricarica differita o accendere il climatizzatore.
Tutte le case auto sono sostanzialmente allineate quando si tratta di sistemi di assistenza alla guida oppure di apparati di infotainment. Questo per dire che anche su Citroën ë-C4 non mancano elementi come Apple car play e Android auto, oppure la tanto celebrata Connected cam, una telecamera posizionata alla base dello specchietto retrovisore interno, utilizzata anche come dashcam in caso di incidente. L’originalità si misura invece con lo Smart pad support, un particolare sistema di supporto retrattile, integrato nella plancia di fronte al passeggero. Sistema che serve per fissare in totale sicurezza un tablet attraverso dei supporti dedicati. Probabilmente uno degli aspetti meno tecnologici a bordo di ë-C4, ma probabilmente uno dei più curiosi, sinonimo di quella originalità che dai tempi della 2CV connota il brand francese. Il prezzo della nuova elettrica Citroën non è stato ancora comunicato, gli ordini partiranno dall’autunno e le prime consegne sono previste per la fine del 2020.
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