I lavori da fare e le semine dell’orto di luglio. Cosa seminare, come preparare il terreno per i mesi a venire e cosa si può raccogliere.
Una città d’orti? Tutti possiamo contribuire a realizzare questo sogno
Cos’è, come nasce e a cosa serve Città d’Orti, il progetto che unisce tre realtà – Slow Food, LifeGate e Comart – per “espandere la cultura e la pratica degli orti urbani”.
In Italia ci sono 18 milioni di orti urbani, secondo le stime. Una conferma di come il fenomeno sia in costante crescita, coinvolgendo sempre più amministratori e associazioni che hanno colto l’importanza dei piccoli orti come opportunità di recupero di aree verdi abbandonate all’incuria e al degrado e come momento educativo e di socializzazione che favorisce lo scambio di saperi e valori tra generazioni.
Perché nasce Città d’Orti
Per questo nasce Città d’Orti, un progetto che unisce due realtà per tutelare sostenibilità e valori ambientali: Slow Food Italia e LifeGate. A loro si aggiunge anche il contributo di Comart, l’agenzia di marketing e comunicazione con specifiche competenze nel campo del Marketing Sostenibile. Città d’Orti si propone l’obiettivo di far conoscere l’agricoltura urbana tramite la diffusione e la promozione di orti domestici, aziendali e cittadini. Si tratta a tutti gli effetti di una “scuola di orti” dove vengono messi a disposizione indicazioni e suggerimenti sulle colture più adatte, sulle loro proprietà e sui benefici nutrizionali e su tempi e modi di coltivazione.
“C’è bisogno di strumenti che ci aiutino a maturare una consapevolezza più profonda e diretta della connessione tra le nostre scelte quotidiane e gli effetti sulla nostra salute e quella del nostro ambiente”, ha dichiarato Enea Roveda, amministratore delegato di LifeGate. “Espandere la cultura e la pratica degli orti urbani, lavorare perché le nostre città siano disseminate di orti non potrà che accelerare questo tipo di consapevolezza”.
A scuola di agricoltura urbana
Grazie a moduli formativi, tenuti e organizzati dai referenti dell’ufficio educazione di Slow Food Italia, i dipendenti possono imparare concretamente, sporcandosi le mani, come dar vita a un orto, possono conoscere il ciclo delle stagioni e condividere questa esperienza con bambini e familiari. Inoltre, grazie a LifeGate, è possibile rendere le attività a Impatto Zero®, tramite il calcolo, la riduzione e la compensazione delle emissioni di CO2, oltre a valorizzare il ruolo dell’orto nella diffusione di una cultura dell’alimentazione sana e di qualità.
“Con Città d’Orti vogliamo coinvolgere sempre più persone e lottare insieme per un cibo buono, pulito e giusto per tutti”, racconta Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia che dal 2004 ha coinvolto in attività di educazione alimentare e ambientale oltre 500 scuole in tutta Italia, coinvolgendo più di 40mila studenti.
Tutte le conoscenze sono sempre a disposizione, online
L’aspetto formativo è sempre a disposizione online su LifeGate. In questo modo tutti i cittadini interessati a costruire il loro primo orto possono raccogliere tutte le informazioni per dar vita e curare il proprio orto in città. Partendo da come conquistare una porzione di terreno messo a disposizione dal proprio comune fino ad arrivare a consigli sull’organizzazione di orti su balconi e terrazze.
“Stiamo vivendo un’evoluzione importante nei comportamenti delle persone e dei consumatori che diventano parte attiva di un processo in cui alle aziende viene chiesto sempre di più di porre attenzione alle esigenze di sostenibilità delle comunità”, aggiunge infine Filippo Sciacca, fondatore di Comart. E proprio per le aziende c’è una scheda dedicata nei progetti ambientali dove è possibile avere e chiedere tutte le informazioni utili all’adesione.
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Il cavolfiore, nome scientifico brassica oleracea var. botrytis, fa parte della famiglia delle crucifere o brassicacee. Si associa bene con pomodoro, sedano, salvia, rosmarino, issopo, timo, menta e assenzio che scacciano la cavolaia e con l’insalata da taglio e lo spinacio che esercitano un’azione repellente nei confronti della pulce da terra. Da evitare l’associazione con