La sua personalissima interpretazione di Joker gli è valsa un Golden globe. Durante il suo discorso di ringraziamento, però, l’attore statunitense Joaquin Phoenix ha parlato poco di cinema, lanciando invece un appello in difesa del Pianeta.
Come sarebbero i classici del cinema con la crisi climatica? In mostra a Venezia una realtà non troppo lontana
Vacanze romane innevate e una morte a Venezia per annegamento. Così i classici cinematografici vengono riambientati in un futuro sempre più vicino.
L’assassino di Psyco che raffredda i bollenti spiriti sotto dieci centimetri di neve. Lawrence d’Arabia che giunge in una Pisa deserta, letteralmente. Il fil rouge che lega queste opere è una semplice domanda: come sarebbero i classici cinematografici se fossero ambientati oggi? A questo interrogativo ha cercato di rispondere una mostra fumettistica inedita organizzata in parallelo alla 76esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, che si tiene dal 28 agosto al 7 di settembre. Ancora una volta, in occasione del Green drop award, sono le tematiche ambientali a sfilare sul “green carpet”, con l’organizzazione ecologista Green Cross Italia che premia per l’ottavo anno consecutivo il miglior film sulla sostenibilità. A decretare il vincitore è una giuria d’eccellenza, capitanata da Stefania Sandrelli e composta da personaggi del mondo del cinema, dello spettacolo, dei fumetti, della cultura e della scienza.
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Green drop award, un premio che unisce la storia dell’umanità alla storia del cinema
Il vincitore riceve l’ambita goccia di vetro di Murano, fatta a mano e contenente la terra di un luogo del Pianeta simbolo di un’urgente questione ambientale.
La terra di quest’anno arriva dalla gola di Olduvai, in Tanzania, e rappresenta un luogo che intreccia la storia dell’umanità a quella del cinema, richiamando le migrazioni che da sempre hanno caratterizzato le vicende umane e ricordandoci che siamo solo inquilini che convivono con altre specie. Si tratta infatti dell’area nella quale i primi ominidi hanno imparato a vivere e cooperare, prima di migrare per colonizzare il Pianeta. Un paesaggio che appare oggi arido e deserto, un tempo ospitava un lago, un bosco ricco di specie vegetali e un’ampia area per il pascolo. Ma la gola di Olduvai è stato anche uno dei luoghi più importanti per la storia del cinema, fornendo l’ambientazione perfetta per il primo capitolo di una delle pietre miliari della storia del cinema: 2001: Odissea nello spazio.
Le novità di quest’anno
È proprio per questo intrinseco legame tra la storia dell’umanità e quella del cinema che quest’anno Green Cross ha deciso di aggiungere un’importante novità alla Mostra di Venezia organizzando un’esposizione fumettistica dal titolo “Il cinema rovinato dal cambiamento climatico”.
Da Visconti a Hitchcock, toccando persino Chaplin e Lean, dodici celebri fumettisti hanno reinterpretato i classici del cinema chiedendosi, e mostrandoci, come potrebbero diventare certe opere se non si agisce per fermare l’avanzata dei cambiamenti climatici.
“L’ironia delle tavole non impedisce che da ciascuna trapeli un significato molto serio, che richiama i problemi che derivano dai mutamenti climatici. Il mondo che dobbiamo salvaguardare è anche quello che i film e i fumetti hanno spesso rappresentato con grande forza poetica e a cui si legano i nostri ricordi e le nostre emozioni” ha dichiarato Bepi Vigna, responsabile del Centro internazionale del fumetto di Cagliari.
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