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I clienti Eataly ricostruiranno L’Aquila
All’Aquila la ricostruzione passa anche dal cibo. Si chiamerà “Eataly per L’Aquila” lo spazio che Oscar Farinetti, patron della catena alimentare dedicata all’eccellenza del cibo italiano, ha deciso di allestire nei punti vendita per sostenere la ricostruzione dopo il terremoto abruzzese. I clienti potranno scegliere tra 40-50 prodotti tipici locali e abruzzesi e metà degli introiti
All’Aquila la ricostruzione passa anche dal cibo. Si chiamerà “Eataly per L’Aquila” lo spazio che Oscar Farinetti, patron della catena alimentare dedicata all’eccellenza del cibo italiano, ha deciso di allestire nei punti vendita per sostenere la ricostruzione dopo il terremoto abruzzese. I clienti potranno scegliere tra 40-50 prodotti tipici locali e abruzzesi e metà degli introiti finirà direttamente nelle casse del capoluogo terremotato.
L’idea è venuta allo stesso Farinetti, al termine di una passeggiata nel centro storico terremotato della città, insieme al sottosegretario con delega alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, e al sindaco Massimo Cialente, mentre assaggiava alcuni prodotti locali in piazza Duomo.
“Cominceremo da Roma a settembre poi nel resto d’Italia e del mondo”, ha spiegato Farinetti. “Entro fine anno a New York, poi Chicago, Dubai e nelle nuove sedi in previsione a San Paolo e Mosca. Ma ho intenzione di estendere l’idea ad altri colleghi, per tirare dentro altri marchi che possano fare la stessa cosa, cioè destinare metà degli introiti a questa città stupenda. Al progetto parteciperanno Slowfood e il Comune dell’Aquila, vogliamo presentarlo qui da voi, inviteremo anche il premier, Matteo Renzi”.
“Un Paese che si avvicina a 2000 miliardi di debito, in cui 110 miliardi vanno in giochi e scommesse e che non trova 4 miliardi per aggiustare L’Aquila mi fa andare matto», ha sottolineato Farinetti a L’Aquila. “Non ero mai stato all’Aquila dopo il terremoto. Mi ha commosso moltissimo. Ma ho visto anche attività dopo un evento pazzesco”, ha aggiunto, invitando a pensare al futuro. “Da questa cosa brutta del sisma la città sarà migliore e più bella”.
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