Non era mai accaduto che la temperatura media globale in un intero anno solare fosse di oltre 1,5 gradi centigradi superiore ai livelli pre-industriali.
Il 2024 sarà con ogni probabilità l’anno più caldo mai registrato sulla Terra nell’era post-industriale. Da quando cioè abbiamo cominciato a bruciare carbone, petrolio e gas per alimentare i nostri sistemi produttivi, modificando profondamente il clima. Ma non si tratta “soltanto” dell’ennesimo record inanellato dalla temperatura media globale: il fattore più allarmante è che si tratta del primo anno, dalla metà dell’Ottocento, che salvo sorprese straordinarie si chiuderà con un riscaldamento globale di oltre 1,5 gradi centigradi. Ovvero la soglia che non dovremmo superare per non passare da una situazione di crisi a una di catastrofe climatica.
Un nuovo campanello d’allarme sul clima, stavolta anche simbolico
A pochi giorni dall’inizio della ventinovesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite (la Cop29 prevista a Baku, in Azerbaigian a partire da lunedì 11 novembre), arriva così non soltanto un ulteriore campanello d’allarme, ma anche un monito simbolico, legato appunto alla soglia indicata come obiettivo più ambizioso dall’Accordo di Parigi del 2015.
I dati sono stati resi noti dal servizio di monitoraggio climatico europeo Copernicus, secondo il quale il mese di ottobre del 2024 è stato il secondo più caldo mai registrato (il record resta quello di ottobre 2023). Proprio tali dati rendono “praticamente certo” che si tratterà di un ennesimo anno record: il mese scorso la temperatura media dell’aria sulla superficie delle terre emerse e degli oceani è stata di 15,25 gradi centigradi: 0,8 gradi in più rispetto alla media del periodo 1991-2020 e 1,65 gradi in più rispetto al periodo 1850-1900.
Il 2024 potrebbe chiudersi con un riscaldamento globale a +1,55 gradi centigradi
Ottobre è d’altra parte stato il quindicesimo mese, sugli ultimi sedici, nel corso del quale si è registrata una temperatura media globale di 1,5 gradi centigradi superiore rispetto all’era pre-industriale. Inoltre, negli ultimi dodici mesi (da novembre 2023 a ottobre 2024), si è rimasti di 0,74 gradi al di sopra del periodo 1991-2020: è il dato più elevato mai registrato per tale periodo, più caldo di ben 0,16 gradi rispetto alla finestra precedente (novembre 2022-ottobre 2023).
“Stiamo assistendo a una nuova tappa nei record registrati dalla temperatura globale, che dovrebbe servire da catalizzatore per accrescere le ambizioni alla prossima Cop29”, ha commentato Samantha Bugress, vice-direttrice del servizio Copernicus. Che ha precisato come, per evitare che il 2024 si riveli il più caldo mai registrato, l’anomalia termica di qui alla fine dell’anno debba risultare praticamente azzerata. Il che non è mai accaduto in precedenza. Al contrario, con i trend attuali è possibile che il 2024 venga archiviato con una temperatura di addirittura 1,55 gradi al di sopra dell’era pre-industriale.
Quest’estate è stata la più calda mai registrata e tutto fa pensare che il 2024 batterà ogni record di temperature: lo dice il servizio europeo Copernicus.
Il servizio di monitoraggio climatico europeo Copernicus ha reso noto che con il mese di maggio 2024, abbiamo raggiunto quota 12 record di fila per la temperatura media globale.
Quello di quest’anno è il mese di marzo più caldo mai registrato, ben 1,68 gradi al di sopra dei livelli pre-industriali. I dati del servizio Copernicus.
Facile, gli Stati Uniti. Anche se si pensa troppo spesso ai paesi emergenti, in particolare alla Cina, quando si parla dei paesi che emettono più CO2 in atmosfera. Corretto, ma parziale. Perché la storia delle emissioni fa la differenza.