Finora sono morte almeno sette persone. Le forze di polizia stanno investigando per capire se gli incendi siano dolosi e hanno arrestato sette persone.
Clima, in 400mila a New York per chiedere di salvare l’unico pianeta che abbiamo
Domenica 21 settembre si è tenuta in tutto il mondo una mobilitazione per chiedere ai governi e alle organizzazioni internazionali di impegnarsi, di agire contro il cambiamento climatico. La manifestazione principale si è tenuta a New York, negli Stati Uniti, dove 400mila persone hanno invaso le strade di Manhattan in una marcia che ha visto
Domenica 21 settembre si è tenuta in tutto il mondo una mobilitazione per chiedere ai governi e alle organizzazioni internazionali di impegnarsi, di agire contro il cambiamento climatico. La manifestazione principale si è tenuta a New York, negli Stati Uniti, dove 400mila persone hanno invaso le strade di Manhattan in una marcia che ha visto la partecipazione di esponenti provenienti da vari settori della società. Dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon al sindaco di New York Bill DeBlasio, dall’attore Leonardo DiCaprio all’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore.
La più grande marcia per il clima della storia è stata organizzata da diverse realtà attive contro il riscaldamento globale, tra cui 350.org guidata da Bill McKibben, alla vigilia di un appuntamento fondamentale: il Climate summit 2014 che si tiene proprio a New York il 23 settembre e alla quale hanno aderito decine di capi di stato e di governo, incluso il presidente americano Barack Obama e il primo ministro italiano Matteo Renzi.
Le richieste che le organizzazioni ambientaliste fanno ai leader di tutto il mondo sono molte. Far diventare il cambiamento climatico un punto principale delle agende di governo. Accelerare il ritmo con cui i negoziati sul clima stanno procedendo nella stesura di un nuovo accordo globale sulla riduzione della CO2, vincolante per tutti. Smettere di dare incentivi a risorse energetiche vecchie e sporche come il carbone e il petrolio.
La manifestazione per il clima in Italia
Anche in Italia, a Roma, si è tenuta una manifestazione organizzata da diverse associazioni ambientaliste riunite sotto il coordinamento del Power Shift Italia, con la collaborazione di Avaaz, a cui hanno partecipato più di un migliaio di persone, inclusa la presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini.
“La questione climatica sta a cuore agli italiani. L’esperienza e l’idea del coordinamento Power Shift iIalia è la giusta direzione per lavorare uniti su un tema cruciale per l’agenda politica dei prossimi anni” ha detto Federico Antognazza, vicepresidente dell’Italian Climate Network, una delle realtà che ne fanno parte insieme a Legambiente e Kyoto Club. “La presenza delle istituzioni è un segnale positivo, ma è necessario lavorare a fondo per sensibilizzare i cittadini perché solo così diventerà una priorità anche per il governo. La marcia per il clima di Roma è un punto di partenza”.
La CO2 segna un nuovo record nel 2013
Sempre domenica, il Global carbon project – un’unione di ricercatori e associazioni indipendenti – ha diffuso i dati relativi alla CO2 emessa nel 2013, per dare maggiori basi su cui lavorare ai delegati che si incontreranno il 23 settembre presso il Palazzo di vetro a New York, sede delle Nazioni Unite.
Nel 2013 sarebbe stato registrato un nuovo record di emissioni a livello globale con 36 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente. Ma il dato più preoccupante è un altro: un cinese per la prima volta ha emesso la stessa quantità di gas serra di un europeo. La Cina, dunque, non è solo il primo paese al mondo per emissioni assolute, ma ha anche raggiunto livelli pro capite pari a quelle di un occidentale. Non c’è più nessuna scusa, dunque. Anche il governo di Pechino deve fare la sua parte, e vincolarsi, di fronte alla comunità internazionale.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Le alluvioni in India e Bangladesh hanno colpito una delle aree più popolate al mondo. Le piogge torrenziali hanno fatto esondare i tanti fiumi di grande portata della zona. Si parla già di 3 milioni si persone colpite.
L’urgano Beryl è il più veloce ad aver raggiunto categoria 4 nella storia delle rilevazioni. Ha già colpito duramente molte isole caraibiche.
Con la decisione di proteggere 400mila ettari del Grand Canyon dalle compagnie minerarie, il presidente degli Stati Uniti inizia un’opera di rammendo di una politica ambientale finora contraddittoria.
Prima di essere declassato a tempesta tropicale, l’uragano Idalia ha causato inondazioni anche lungo le coste atlantiche, colpendo con venti oltre i 150 chilometri orari.
Da quando Elon Musk ha acquisito la piattaforma il numero di esperti di clima che la utilizzavano per arricchire il dibattito scientifico è crollato.
Una giudice del Montana ha dato ragione ai 16 ragazzi tra i 5 e i 22 che avevano fatto causa allo stato per il sostegno dato ai combustibili fossili.
Un team di metereologi e divulgatori italiani ha affrontato una spedizione in Groenlandia per toccare con mano gli effetti dei cambiamenti climatici in una delle regioni cruciali per il futuro del nostro Pianeta.
Nel giorno del suo diploma Greta Thunberg ha partecipato al suo ultimo sciopero scolastico per il clima, là dove sono nati i Fridays for future.