Grazie alle immagini satellitari degli ultimi 40 anni, Timelapse in Google Earth ci mostra l’evoluzione del nostro Pianeta nel tempo, cambiamenti climatici compresi.
Il clima influisce sul movimento dei poli della Terra
Uno studio cinese indica che è in atto una modifica dell’asse immaginario che congiunge i due poli terrestri. Determinato anche dai cambiamenti del clima.
La Terra non è una sfera perfetta. Quando ruota sul suo asse – una linea immaginaria che va da un polo all’altro, va alla deriva e si muove. Secondo quanto riferito dalla Nasa, questi movimenti sono chiamati scientificamente “polar motion” (polodia, in italiano). Le misure per il Ventesimo secolo mostrano che tale asse si è spostato di circa 10 centimetri all’anno. Nel corso del secolo, si sono superati i 10 metri. Gli scienziati da tempo stanno cercando di comprendere le ragioni del fenomeno. E la distribuzione dell’acqua sulla superficie del Pianeta è stata individuata come una possibile causa. Una prima conferma, in questo senso, è arrivata alla metà dello scorso mese di marzo da un gruppo di ricercatori dell’Accademie delle scienze della Cina.
Il rimbalzo post-glaciale dovuto al riscaldamento globale
Lo studio suggerisce infatti che la fusione della calotta glaciale, dovuta al riscaldamento dell’atmosfera terrestre in corso, ha provocato proprio una redistribuzione delle acque marine sul globo. Per arrivare a tale conclusione, gli scienziati cinesi hanno calcolato la perdita totale di acqua che era contenuta nel ghiaccio polare e stimato il “pompaggio” delle acque sotterranee. I risultati parlano di una possibile “deriva”, tra il 1995 e il 2020, 17 volte superiore a quella del periodo 1981-1995.
I ghiacci hanno infatti la tendenza a “incurvare” la superficie della Terra. Come una persona che si sdraia su un materasso. Se il peso della calotta diminuisce, la superficie tende a risalire poco a poco, dando vita a ciò che gli scienziati chiamano rimbalzo post glaciale. Ma la fusione dei ghiacci non sarebbe in grado di spiegare, da sola, il fenomeno. Esso potrebbe essere dipeso, ad esempio, dallo sfruttamento intensivo delle falde acquifere per l’agricoltura.
Non ci saranno cambiamenti per le nostre vite
In ogni caso, il “polar motion” non comporterà cambiamenti per le nostre vite. Al contrario, passerà del tutto inosservato. Potrebbe infatti, al massimo, modificare la durata delle nostre giornate di qualche millesimo di secondo. Tuttavia, dal punto di vista scientifico si tratta, se confermata, dell’ennesima prova della “forza” dei cambiamenti climatici. Che se non saranno arrestati sconvolgeranno la vita sull’intero globo terrestre.
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