Il gatto deve essere accompagnato con intelligenza verso il fine vita. Ma basta poco per rendere la sua terza età più agevole e accettabile.
Clima caldo e umido, occhio a stomaco e intestino di cani e gatti
Il clima di questa estate caratterizzato da caldo, afa ed episodi estremi di piogge e grandine può provocare problemi a cani e gatti. Vediamoli insieme.
Un clima impazzito. Estati senza tregua, fatte di ondate di calore, afa, umidità alle stelle. Ormai, complici i cambiamenti climatici, il trend della stagione calda è diventato questo. E non è facile da sopportare sia per gli esseri umani che per gli amici a quattro zampe che ne condividono la vita.
Vediamo di capire meglio come questi fenomeni possano danneggiare e compromettere l’apparato gastrointestinale di cani e gatti con l’aiuto di Msd animal health, azienda leader mondiale della salute animale e al suo ecosistema digitale We are family.
Il funzionamento dell’apparato gastrointestinale di cani e gatti
Nonostante le loro abitudini alimentari siano cambiate nel corso del tempo, il cane e il gatto sono due specie animali originariamente carnivore e questo ha influito molto sulle caratteristiche anatomo-fisiologiche del loro apparato digerente (in particolare stomaco e intestino). Facciamo un passo indietro per capire meglio. Lo stomaco è una struttura a forma di sacco e si trova nella cavità addominale. Possiamo suddividerla in tre porzioni: fondo, corpo e antro (noto anche come antro pilorico). Nello stomaco, il cosiddetto bolo alimentare va incontro a una serie di processi digestivi prima di entrare nell’intestino. Infatti, nello stomaco, le ghiandole presenti nella mucosa gastrica, grazie alla produzione di succhi gastrici, creano un ambiente particolarmente acido, molto utile per la digestione.
Tuttavia, la mucosa gastrica deve difendersi a sua volta da questa acidità che altrimenti potrebbe danneggiarla. Ciò avviene grazie ad alcuni meccanismi, come per esempio la produzione di un muco protettivo e un continuo ricambio cellulare. Successivamente il bolo alimentare passa nell’intestino dove viene completata la digestione e avviene un successivo assorbimento dei principi nutritivi. Possiamo idealmente immaginare l’intestino come un lungo “tubo” che va dallo sfintere pilorico allo sfintere anale, attraverso il quale vengono eliminate le feci. L’intestino viene “suddiviso” in due porzioni: una anteriore, denominata intestino tenue, suddivisa a sua volta in tre tratti (duodeno, digiuno e ileo), e una porzione posteriore, denominata intestino crasso, anch’esso suddiviso in tre tratti (cieco, colon e retto).
A livello intestinale si completano i processi digestivi grazie al succo enterico (prodotto dalle stesse cellule che rivestono la mucosa del primo tratto intestinale), il succo pancreatico (prodotto a livello del pancreas) e la bile. Quest’ultima, prodotta dal fegato, agisce sui grassi assunti con la dieta, favorendo la loro digestione e il loro assorbimento. Prima di concludere questa breve panoramica sull’anatomia e fisiologia dell’apparato gastroenterico, è doveroso parlare della flora microbica presente a livello intestinale Questi microrganismi, nel loro complesso chiamati anche microbiota, sono rappresentati prevalentemente da batteri fondamentali per regolare lo stato di salute non soltanto del tratto intestinale, ma anche dell’intero organismo dei nostri amici a quattro zampe.
Il clima impazzito e i problemi che ne derivano
Caldo eccessivo, afa, improvvise piogge torrenziali con grandine e vento: sono tutti eventi estremi che si riflettono sul delicato apparato gastro-intestinale dei nostri amici a quattro zampe. Le patologie che possono colpire l’apparato digerente di cani e gatti sono numerose: se da un lato le cause sottostanti sono molteplici e differenti, dall’altro i sintomi (come, per esempio, vomito, rigurgito, dimagrimento, diarrea o costipazione) sono del tutto aspecifici e possono comparire in corso di diverse patologie, anche extra-intestinali.
E il caldo-umido diventato ormai una norma nelle estati, seguito da eventi devastanti come tempeste di vento, grandine, piogge torrenziali, possono influire negativamente sul buon funzionamento di stomaco e intestino. Proprio in questo periodo, infatti, può capitare che sintomi considerati all’apparenza banali possano indicare, invece, la presenza di patologie sottostanti molto serie: è per tale motivo che il ruolo del medico veterinario risulta essenziale soprattutto durante la stagione calda.
La malattia infiammatoria intestinale e la gastrite
La malattia infiammatoria intestinale (Ibd) e la gastrite sono tra le più comuni patologie a carico del tratto gastrointestinale. E sono anche le malattie che più spesso possono manifestarsi con caldo e afa. La prima, nota anche con l’acronimo Ibd (Inflammatory bowel disease), è un processo infiammatorio cronico che colpisce l’apparato gastrointestinale ed è caratterizzato dall’infiltrazione della mucosa gastroenterica da parte di cellule infiammatorie (linfociti, plasmacellule, eosinofili, macrofagi, neutrofili e via dicendo).
L’Ibd viene considerata una malattia idiopatica, dato che la sua patogenesi non è stata ancora chiaramente individuata. Molti studi, però, ritengono che sia multifattoriale e che l’interazione tra genetica dell’animale, sistema immunitario mucosale, microbiota intestinale e fattori ambientali (stile di vita, caldo eccessivo, stress, dieta e via dicendo) possa giocare un ruolo fondamentale nella genesi della malattia. I sintomi variano a seconda della localizzazione dell’infiammazione intestinale nel tratto gastroenterico e tra questi troviamo spesso vomito, diarrea cronica, dimagrimento, sangue o muco nelle feci.
Sebbene non esista una cura definitiva, l’Ibd può essere tenuta sotto controllo grazie a una terapia farmacologica in associazione al trattamento nutrizionale. La terapia, prescritta esclusivamente dal medico veterinario, varia a seconda del tratto gastroenterico colpito e della gravità della sintomatologia.
La gastrite, invece, è un processo infiammatorio a carico della mucosa gastrica che, se si è instaurata da meno di sette giorni, è definita acuta, altrimenti viene detta cronica. In entrambi i casi, il sintomo principale è il vomito insieme a dimagrimento, scialorrea e dolore addominale.
Secondo la letteratura medica, la gastrite cronica è tutt’altro che una condizione rara nel cane: questa patologia colpisce circa il 35 per cento dei pazienti investigati per vomito cronico e dal 36 al 48 per cento di quelli asintomatici. Oltre a esser provocata dal persistere delle situazioni che inducono la gastrite acuta, quella cronica può esser causata da alimentazione scorretta, farmaci (Fans), stress, corpi estranei, forme infettive (Helicobacter e Parvovirus) e parassitarie, forme allergiche (come l’allergia alimentare per esempio), forme idiopatiche, Ibd e malattie sistemiche.
La terapia, su prescrizione del medico veterinario, deve prendere in considerazione soprattutto la causa sottostante e serve a tenere sotto controllo gli episodi di vomito con farmaci antiemetici e antiacidi in grado di mettere a riposo la mucosa gastrica e diminuire l’irritazione e l’infiammazione della parete dello stomaco. Ne consegue un miglioramento dei sintomi della malattia, in particolar modo del vomito.
Insomma, anche in questo caso, una dieta bilanciata e una collaborazione costante con il medico veterinario può essere la prevenzione vincente per scongiurare problemi più gravi. Anche e soprattutto in presenza dei cambiamenti climatici a cui siamo tutti sottoposti.
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