Come costruire un nuovo multilateralismo climatico? Secondo Mark Watts, alla guida di C40, la risposta è nelle città e nel loro modo di far rete.
I cittadini olandesi trascinano il governo in tribunale. Deve ridurre la CO2
Quasi 900 persone chiedono ai giudici di condannare l’esecutivo dei Paesi Bassi: «Non salvaguardando il clima, viola i diritti umani».
Circa 900 olandesi hanno avviato un’azione legale nei confronti del loro governo con l’obiettivo di obbligare l’esecutivo a ridurre le emissioni di CO2 che vengono disperse in atmosfera. A guidare l’iniziativa è l’organizzazione non governativa Urgenda, che ha spiegato come si tratti della prima volta che un’associazione e un gruppo di cittadini si rivolgono alla giustizia per chiedere di far condannare il proprio stato su questo tema.
©Urgenda-Chantal Bekker
Tecnicamente, gli avvocati dei partecipanti alla class action ambientalista cercheranno di dimostrare come rifiutarsi di adottare politiche in grado di limitare a 2 gradi centigradi la crescita della temperatura globale costituisca non soltanto una scelta miope e catastrofica per le sorti della Terra, ma una vera e propria violazione dei diritti umani.
“Vogliamo che il governo olandese si impegni a ridurre le emissioni di gas inquinanti del 40 per cento rispetto ai livelli del 1990, entro il 2020”, ha dichiarato all’agenzia francese Afp Marjan Minnesma, direttrice della ong.
©Urgenda-Chantal Bekker
Alla prima udienza, che si è tenuta martedì all’Aia, erano presenti circa 200 tra i partecipanti all’azione legale: insegnanti, imprenditori, artisti, musicisti ma anche bambini tramite i loro rappresentanti legali. “In questo modo vogliamo dimostrare che non si tratta soltanto dell’opinione di una singola organizzazione, bensì di un vasto movimento di persone che sono preoccupate per i cambiamenti climatici”, ha spiegato Dennis van Berkel, attivista dell’associazione, al quotidiano inglese The Guardian. “Non possiamo aspettare che i politici si mettano d’accordo – ha aggiunto Minnesma – perché non c’è più tempo, occorre agire subito”.
©Urgenda-Chantal Bekker
L’obiettivo – al di là della vicenda giudiziaria, che difficilmente si concluderà con una condanna del governo – è principalmente politico: accendere i riflettori sulla questione ambientale in vista della conferenza mondiale sul clima (Cop 21) che si terrà a Parigi in autunno. Un pronunciamento della corte olandese è previsto per il prossimo 24 giugno.
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