Pubblicate nella notte le nuove bozze di lavoro alla Cop29 di Baku, compresa quella sulla finanza climatica. Strada ancora in salita.
Cop 26 del 2020 in Italia, lo chiedono gli italiani. Per un governo in prima linea contro i cambiamenti climatici
La Cop 26 in Italia. È quello che chiede la petizione online rivolta al ministro dell’Ambiente Sergio Costa. In pochi giorni sono già oltre 100mila le adesioni.
Aggiornamento 14 dicembre – Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha ufficializzato a Katowice, dove è attualmente in corso la Cop 24, la candidatura del nostro paese ad ospitare la conferenza sul clima nel 2020. È la vittoria della mobilitazione della società civile e di tutti coloro che vogliono un’Italia leader nella battaglia contro i cambiamenti climatici.
È ufficiale: l’Italia si candiderà per ospitare la #COP26. Insieme al premier @GiuseppeConteIT abbiamo deciso di formalizzare la candidatura proprio pochi minuti fa.
— Sergio Costa (@SergioCosta_min) 13 dicembre 2018
Il 3 dicembre, in concomitanza con l’apertura dei lavori della Cop 24, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite in corso nella città polacca di Katowice, ho lanciato la petizione #SalvailClima.
La richiesta al governo italiano è quella di impegnarsi a sostenere con forza la candidatura dell’Italia quale stato ospitante della Cop 26 del 2020, rafforzando in tal modo le proposte già avanzate e puntando a guidare una serie verifica degli impegni presi con l’Accordo di Parigi del dicembre 2015, durante la Cop 21. Una candidatura utile a rafforzare l’impegno italiano nella lotta contro i cambiamenti climatici e coniugarlo con il sostegno alle nuove tecnologie e alle azioni di comunità locali, di realtà della società civile, delle istituzioni universitarie e della parte più sensibile del mondo delle imprese.
Firma la petizione per chiedere al governo che l’Italia ospiti la Cop 26
Chi vuole la Cop 26 in Italia
La risposta alla petizione è stata un successo. In soli tre giorni la petizione ha superato le 45mila adesioni dal basso, quasi spontanee. In una settimana è arrivata a oltre 100mila. Un segnale importante che dimostra quanto i cittadini siano coinvolti sul tema dei cambiamenti climatici. Per questo, come società civile, credo debba avere un posto centrale nell’azione di governo.
Il 5 dicembre ho consegnato le prime 30mila firme al ministro dell’Ambiente Sergio Costa che ha accolto con piacere l’iniziativa. E anche due ex ministri, oggi parlamentari dell’opposizione di governo, come Andrea Orlando e Stefania Prestigiacomo, hanno deciso di aderire.
Con me hanno sottoscritto il lancio della petizione anche Livia Pomodoro (presidente del Milan center for food law and policy, e già presidente Tribunale di Milano) che ha realizzato anche un dossier su come organizzare la Cop 26 “italiana”, e ancora Gianfranco Amendola (magistrato ambientalista, già capo della procura della Repubblica di Civitavecchia), Fulco Pratesi (presidente onorario del Wwf Italia), Loredana De Petris (presidente del gruppo misto al Senato della Repubblica), Franco Iseppi (presidente del Touring Club), Pinuccia Montanari (assessore alla Sostenibilità ambientale del Comune di Roma), Domenico De Masi (professore di Sociologia del lavoro) e il divulgatore scientifico Valerio Rossi Albertini (fisico del Cnr).
L’obiettivo della petizione #SalvailClima è anche quello di sollecitare il governo italiano all’adozione di misure più coraggiose per la riduzione e poi l’azzeramento delle emissioni di CO2.
Leggi anche: Cosa prevede la nuova strategia energetica nazionale, la Sen, fino al 2030
L’allarme della comunità scientifica internazionale, in questi anni, si è ulteriormente aggravato come conferma il rapporto dell’International panel on climate change (Ipcc, il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici) presentato l’8 ottobre scorso. La Cop 26 potrebbe essere quindi una delle ultime occasioni per costruire una strategia efficace e coraggiosa e contenere l’aumento della temperatura entro 1,5 gradi scongiurando conseguenze gravissime. In questa battaglia, l’Italia può raccogliere una leadership importante e fondamentale rilanciando il ruolo che abbiamo avuto nel 2006-2008 nella predisposizione della strategia 20-20-20, la prima vera azione dell’Unione europea verso la transizione energetica.
Leggi anche: Cosa prevede il nuovo accordo europeo sulle energie rinnovabili al 2030
L’Italia può dare un contributo concreto, insieme all’Unione europea, verso questo decisivo obiettivo e la Cop 26 può essere anche l’occasione per rilanciare le capacità delle imprese più innovative, delle nostre realtà della ricerca e degli enti locali per mettere al servizio della comunità internazionale competenze e best practice.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Si parla tanto di finanza climatica, di numeri, di cifre. Ma ogni dato ha un significato preciso, che non bisogna dimenticare in queste ore di negoziati cruciali alla Cop29 di Baku.
La nuova edizione del Climate change performance index constata pochi passi avanti, da troppi paesi, per abbandonare le fossili. Italia 43esima.
Uno studio della rete di esperti MedECC e dell’Unione per il Mediterraneo mostra quanto il bacino sia vulnerabile di fronte al riscaldamento globale.
Basta con i “teatrini”. Qua si fa l’azione per il clima, o si muore. Dalla Cop29 arriva un chiaro messaggio a mettere da parte le strategie e gli individualismi.
Per mitigare i cambiamenti climatici e adattarsi ai loro impatti servono fondi. Alla Cop29 i Paesi sono molto distanti su quanto e chi debba pagare.
Il governo del Regno Unito ha scelto la Cop29 di Baku per annunciare il suo prossimo piano di riduzione delle emissioni di gas serra.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla Cop29 a Baku, ha ribadito il proprio approccio in materia di lotta ai cambiamenti climatici.
La giornata inaugurale della Cop29 segna un passo avanti sul mercato internazionale dei carbon credits. Ma senza un reale dibattito.