Uno studio del Met Office spiega che le concentrazioni di CO2, nel 2024, potrebbero essere tali da impedire il raggiungimento degli obiettivi climatici.
Le concentrazioni di CO2 nell’atmosfera terrestre, al termine dell’anno in corso, potrebbero essere tali da impedire di seguire una traiettoria utile per centrare il più ambizioso degli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Ovvero limitare la crescita della temperatura media globale, sulla superficie delle terre emerse e degli oceani, ad un massimo di 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali. A lanciare l’allarme è il rapporto annuale sul biossido di carbonio del Met Office, il servizio meteorologico britannico.
Our CO₂ forecast shows the build-up of atmospheric carbon-dioxide between 2023 and 2024 is forecast to be faster than that required to track IPCC scenarios that limit global warming to 1.5°Chttps://t.co/jnUel5ADVn
“L’aumento della CO2 nell’atmosfera sarà superiore a tutti gli scenari dell’Ipcc”
La crescita del quantitativo di tale gas ad effetto serra nell’atmosfera, nel corso del 2024, potrebbe essere dunque superiore ai livelli compatibili con il target fissato dalla comunità internazionale. Ciò sulla base dei dati fin qui giunti dall’osservatorio situato sul vulcano di Mauna Loa, alle isole Hawaii, che da sempre rappresenta il punto di riferimento mondiale in materia di monitoraggio della presenza di CO2.
“L’aumento stimato delle concentrazioni è ben al di sopra dei tre scenari compatibili con gli 1,5 gradi, secondo le indicazioni dell’Ipcc”, ovvero del Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite. Ad affermarlo è Richard Betts, ricercatore presso il Met Office.
Lo studio spiega che serve una riduzione drastica e immediata delle emissioni
Gli autori dello studio, pubblicato venerdì 19 gennaio, hanno in effetti messo a confronto le proiezioni per il 2024 con le possibili traiettorie indicate dall’Ipcc. Ebbene, benché l’aumento previsto della CO2 non sarà gigantesco ma “relativamente importante”, ciò potrebbe bastare a farci mancare tutti i trend ipotizzati per rimanere entro gli 1,5 gradi di riscaldamento globale.
CO2 building up faster than needed to hit 1.5C target, says @metoffice
“Anche se mettessimo da parte gli effetti temporanei di El Niño – ha aggiunto Betts – il dato sarebbe troppo alto”. D’altra parte, lo stesso Ipcc ha spiegato in passato che la soglia degli 1,5 gradi potrebbe essere raggiunta, in media, negli anni tra il 2030 e il 2035. Perciò, l’unico modo per mantenere in vita l’obiettivo, prosegue il ricercatore “è abbattere sostanzialmente le emissioni da subito, per poi arrivare ad azzerarle entro la metà del secolo. Un rallentamento che non si vede però nelle previsioni per il 2024”. È proprio per questo che compromessi, scelte prudenti o di ripiego, come è stato il caso alle ultime Conferenze mondiali sul clima (Cop) non possono bastare.
Grazie a immagini dettagliate della Nasa, si possono studiare le capacità di catturare biossido di carbonio di singoli alberi nelle terre aride africane.
Un nuovo report esamina i piani di riduzione delle emissioni delle imprese. L’Italia è promossa, alla pari della Germania, ma c’è ancora molto da fare.
Nei giorni della Cop26, l’attivista indiana Vandana Shiva torna a parlare di agricoltura rigenerativa e tutela del suolo e della biodiversità come antidoto alla crisi climatica.