Clima, dagli Stati Uniti ai paesi poveri un decimo di quanto promesso

Il Congresso degli Stati Uniti vuole concedere soltanto un miliardo di dollari ai paesi più poveri e vulnerabili della Terra, rispetto agli 11,4 promessi.

Un miliardo di dollari contro gli 11,4 promessi dal presidente Joe Biden. È quanto proposto dal Congresso degli Stati Uniti in termini di stanziamenti necessari per sostenere i paesi più poveri della Terra e consentire loro di effettuare la necessaria transizione ecologica, in primo luogo per affrancarsi dall’uso di combustibili fossili. Ciò in quanto le nazioni più esposte a livello mondiale sono anche quelle meno responsabili delle emissioni di gas ad effetto serra disperse nell’atmosfera terrestre a partire dalle rivoluzioni industriali dell’Ottocento.

I repubblicani hanno tagliato la cifra (già bassa) ipotizzata dai democratici

La cifra ipotizzata dal leader americano – riferisce il New York Times – sarà dunque ben lontana dalla realtà. Per colpa principalmente dei parlamentari repubblicani, che hanno dichiarato apertamente di voler contrastare un progetto improntato, a loro modo di vedere, a forme di “politiche ambientali e climatiche radicali”. Ma va detto che anche la stessa proposta avanzata dai democratici risultava decisamente distante dall’ipotesi di Biden: la cifra era stata stabilita in 3,4 miliardi, che sarebbero andati a vari programmi di contrasto ai cambiamenti climatici.

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Joe Biden prende parte alla Cop27 in Egitto © Sean Gallup/Getty Images

Inoltre, a partire dal prossimo mese di gennaio i repubblicani prenderanno il controllo della Camera, il che lascia facilmente immaginare che pochi altri stanziamenti verranno concessi. E con lo stesso Biden si prospetta un braccio di ferro sulla questione: alla ventisettesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, la Cop27, il presidente americano ha infatti promesso a chiare lettere un sostegno finanziario degli Stati Uniti ai paesi in via di sviluppo.

Pochi soldi per il clima, ma 45 miliardi in più per la Difesa

La decisione del Congresso, d’altra parte, è analoga a quella dello scorso anno. Anche nel 2021, infatti, le proposte avanzate da Biden in termini di aiuti alle nazioni più povere e vulnerabili erano state ampiamente “sforbiciate” dai parlamentari. Tanto che, ormai, gli attivisti ambientalisti americani parlano apertamente di incapacità da parte della Casa Bianca di centrare gli obiettivi che essa si è fissata. A cominciare dalla volontà manifestata dal leader democratico di “restituire agli Stati Uniti un ruolo di guida nella lotta al riscaldamento globale”, dopo gli anni neri di Donald Trump.

La scelta del parlamento americano, inoltre, stride con quella relativa alle spese per la Difesa. Queste saranno infatti di 45 miliardi di dollari superiori rispetto a quanto richiesto da Biden. Una decisione stigmatizzata da strutture come il Green climate fund, secondo il quale si tratta di politiche miopi, poiché anche il denaro concesso alle politiche ambientali è strettamente legato alla sicurezza: un mondo in preda a cambiamenti climatici incontrollati sarebbe sinonimo di caos e instabilità.

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