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Climathon 2024, il futuro della montagna è nelle idee dei giovani
Climathon 2024 è l’hackaton che ha riunito giovani talenti a Courmayeur per sviluppare idee innovative e sostenibili, affrontando le sfide ambientali della montagna.
Il 17 novembre 2024, Courmayeur ha ospitato Climathon, una maratona di 24 ore dedicata alla ricerca di soluzioni innovative per affrontare le sfide dei cambiamenti climatici.
I partecipanti, divisi in team, si sono confrontati su tre tematiche cruciali per il territorio montano:
- trasporti
- gestione dei rifiuti
- risorse idriche
L’evento è parte di un network internazionale e ha coinvolto giovani creativi e professionisti locali con l’obiettivo di sviluppare progetti concreti e sostenibili. Tra i riconoscimenti assegnati, il Premio LifeGate ha riconosciuto due idee particolarmente brillanti: il progetto Penso Green e l’iniziativa Valdostani Contaminati, premiati per il loro impatto ambientale e la loro visione innovativa.
Penso Green: riutilizzo dell’acqua per una comunità sostenibile
Il team Penso Green ha proposto un’idea innovativa per ridurre lo spreco d’acqua a Courmayeur, sfruttando infrastrutture già esistenti, attualmente in disuso. Il progetto prevede la bonifica di vecchi serbatoi presenti nelle abitazioni, un tempo utilizzati per raccogliere acque grigie e nere, al fine di riutilizzare le acque piovane e quelle provenienti da docce e lavatrici. Dopo un processo di filtrazione, queste risorse diventano adatte per usi non potabili, come il riempimento degli sciacquoni, che rappresentano oltre il trenta per cento del consumo idrico domestico.
Come racconta Eleonora Laurino di Penso Green, “la forza del progetto risiede nella sua sostenibilità economica: i costi di implementazione sono contenuti e l’investimento può essere ammortizzato in circa cinque anni. Inoltre, l’acqua raccolta in eccesso potrebbe essere venduta a strutture ricettive, come hotel, che spesso hanno limitate capacità di raccolta”. Penso Green punta a creare una vera e propria comunità, dove il riutilizzo dell’acqua diventa un pilastro per la riduzione dell’impatto ambientale.
L’idea è stata apprezzata non solo per la sua concretezza, ma anche per la capacità di combinare innovazione tecnologica e valori di solidarietà e appartenenza comunitaria. D’altronde, come esistono le comunità energetiche, perché non implementare delle comunità idriche?
Valdostani Contaminati: un turismo sostenibile per ridurre i rifiuti
Il progetto dei Valdostani Contaminati ha affrontato il problema della gestione dei rifiuti nei rifugi montani, con particolare attenzione agli escursionisti stranieri che percorrono il Tour del Monte Bianco. L’idea si basa sulla creazione di una rete di rifugi che sensibilizzano i turisti e chi frequenta la montagna sulla raccolta differenziata, offrendo soluzioni pratiche ed immediate.
“Quando un escursionista trova dei rifiuti lungo il proprio cammino, ha la possibilità di depositarli in modo corretto a valle. Il sistema è incentivato tramite una tessera fedeltà: ogni volta che l’escursionista smaltisce correttamente i rifiuti, ottiene un timbro che dà diritto a sconti nei rifugi successivi” spiega Alberto Cavallero, membro del gruppo.
L’idea offre benefici tangibili sia per gli escursionisti, che vedono valorizzato il proprio impegno ambientale, sia per i rifugi, che riducono i costi di gestione e trasporto dei rifiuti. Il progetto, completamente analogico, si basa su strumenti semplici come una tessera cartacea, evitando l’uso di app e tecnologie che potrebbero non essere praticabili in alta montagna. Questa scelta, oltre a essere economica, rende il sistema immediatamente applicabile e facilmente replicabile anche all’estero, sensibilizzando turisti di diverse nazionalità verso la raccolta differenziata.
L’assenza di tecnologie complesse rende il progetto accessibile a tutti, dagli escursionisti esperti ai semplici appassionati della montagna, promuovendo un comportamento virtuoso e responsabile per il futuro delle nostre valli.
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