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Scopri Close the gap, la campagna Coop per favorire la parità di genere
Parte dalla battaglia contro la Tampon tax Close the gap, la campagna Coop per sensibilizzare i consumatori sul tema della parità di genere.
Cosa può fare la grande distribuzione quando vuole prendere una posizione chiara e netta su un tema importante come la parità di genere? Per esempio, agire sui prezzi di alcuni prodotti specifici, come gli assorbenti, nel tentativo di rendere i propri consumatori un po’ più consapevoli delle piccole grandi ingiustizie attuate dalla nostra società ogni giorno. Così ha fatto Coop con il lancio della campagna Close the gap – riduciamo le differenze, che coinvolge tutte le cooperative di consumatori, i dipendenti, i soci e i fornitori di prodotto a marchio e che ha l’obiettivo di sensibilizzare le persone attraverso una serie di azioni piccole ma concrete per combattere le disparità.
Del resto, proprio Coop non poteva non affrontare il tema, essendo un grande datore di lavoro femminile (il 70 per cento dei suoi 55mila dipendenti è donna), oltre che una organizzazione dove sono donne oltre la metà dei soci attivi sui territori.
La prima azione di Close the gap: supportare la petizione Stop Tampon tax
La prima delle azioni messe in campo è l’adesione di Coop, in vista dell’8 marzo, alla petizione Stop Tampon tax! Il ciclo non è un lusso, promossa dall’associazione “Onde Rosa” per tagliare l’Iva sugli assorbenti. Oggi, infatti, questi prodotti essenziali per l’igiene femminile sono considerati alla stregua di beni di lusso, e venduti con l’aliquota Iva al 22 per cento. Così, per dimostrare il proprio impegno, dal 6 al 13 marzo, in tutti i supermercati e ipermercati della catena, gli assorbenti a scaffale saranno venduti come se l’aliquota Iva fosse ridotta al 4 per cento, mentre saranno realizzate confezioni ad hoc per una special edition degli assorbenti “Vivi Verde Coop”, già con aliquota ridotta perché compostabili, per ricordare ai consumatori di firmare la petizione.
“La disuguaglianza è generata in primo luogo da elementi strutturali, come per esempio la scarsa rappresentanza di genere che non trasferisce modelli e quindi aspirazioni per le giovani donne, ma inizia anche dalle piccole differenze” dice Maura Latini, Ad Coop Italia, “come quella che si riscontra tra la tassazione dei prodotti di igiene e cura: gli assorbenti femminili, bene tutt’altro che di lusso, subiscono un’Iva del 22 per cento, al pari di articoli di abbigliamento, sigarette, vino, che non sono considerati di prima necessità. Quella dell’abbassamento dell’Iva sugli assorbenti non è solo una questione economica, di puro risparmio, ma anche culturale.”
“Vogliamo percorrere con maggiore decisione la strada a favore di una cultura della diversità e dell’inclusione, con l’idea di darci obiettivi non di facciata”, spiega invece Marco Pedroni, Presidente Coop Italia e Ancc-Coop (Associazione nazionale cooperative di consumatori). “Coop è molto sensibile al tema, il principio dell’integrazione e dell’eguaglianza è parte costitutiva dell’essere cooperativa. I dati in nostro possesso fotografano una situazione migliore della media per quanto attiene ad esempio la composizione dei nostri consigli di amministrazione, dove oltre il 44 per cento è donna, o la presenza di donne nei ruoli direttivi sul totale degli occupati, oltre il 32 per cento. Inoltre tutte le nostre cooperative contemplano nei contratti integrativi la presenza di Commissioni pari opportunità e la presenza di donne è al 50 per cento tra chi frequenta i corsi di formazione finalizzati ai posti di responsabilità. In molti punti della nostra rete vendita infine ci affidiamo a personale composto unicamente da donne; nei ruoli di caponegozio e capireparto ci attestiamo su un 43 per cento di presenza femminile. Ma vogliamo fare di più e rendicontarlo, cercando di agire con più determinazione sul versante della leadership femminile che è un importante punto di arrivo anche per noi”.
Nonostante l’azione di Coop sia limitata, agisce su un segmento di mercato molto presidiato dalla grande distribuzione dove si concentra la gran parte delle vendite di assorbenti femminili. In un anno, ne sono venduti circa 3,9 miliardi, di cui 270 milioni solo in Coop. In termini di fatturato, si parla di 400 milioni di euro di cui 72 sono Iva.
Il futuro di Close the gap
Le azioni della campagna Close the gap, però, non termineranno qui. Presso il centro di formazione delle cooperative di consumatori “Scuola Coop”, si prevede la messa a punto di un percorso formativo specifico ad adesione volontaria per aumentare consapevolezza e informazione di dirigenti e fornitori nei territori in cui le cooperative operano. Gli stessi fornitori saranno anche i destinatari di un premio annuale che dovrà testimoniare l’impegno per la parità di remunerazione tra uomini e donne e l’equità di trattamento. Anche se la prima edizione è prevista ufficialmente per la primavera del 2022, il prossimo 29 marzo saranno assegnati alcuni riconoscimenti ai fornitori che si sono distinti in questo specifico ambito.
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