Il concerto milanese per Gaza, un successo di pubblico e raccolta fondi, è stata la presa di posizione più forte contro il genocidio della scena musicale italiana.
I club di Berlino raccolgono 50mila euro per i profughi
Mentre una parte dell’Europa innalza nuovi muri contro “l’invasione dei profughi”, a Berlino si inventano una formula semplice ed efficace per sostenerli: ogni persona inserita nella lista degli ospiti di eventi musicali dona un euro per i rifugiati che entrano in Germania. Secondo la BBC, la Germania è il paese europeo che sta concedendo asilo
Mentre una parte dell’Europa innalza nuovi muri contro “l’invasione dei profughi”, a Berlino si inventano una formula semplice ed efficace per sostenerli: ogni persona inserita nella lista degli ospiti di eventi musicali dona un euro per i rifugiati che entrano in Germania.
Secondo la BBC, la Germania è il paese europeo che sta concedendo asilo al più alto numero di candidati, e a quanto pare la solidarietà del popolo tedesco si sta ora estendendo alla rinomata vita notturna della capitale.
L’iniziativa Plus1, lanciata lo scorso ottobre e in procinto di diventare permanente, si basa sul principio che chi entra gratuitamente agli eventi deve aiutare i meno fortunati. I frequentatori dei club presenti nelle guest list di concerti e serate musicali, come giornalisti, addetti ai lavori, vip e invitati che possono divertirsi alle feste senza pagare, sono esortati a depositare almeno un euro per i rifugiati in appositi contenitori di latta presenti all’ingresso dei locali.
Anche la comunità artistica locale o in transito a Berlino si è mobilitata, dalle Savages ai Massive Attack, e la risposta è stata più che positiva. Oltre 80 club e promotori in tutta la città hanno partecipato alla campagna raccogliendo, in sei mesi, 50mila euro. Il denaro accumulato viene distribuito equamente ad alcune organizzazioni no profit che stanno assistendo i rifugiati, tra cui Moabit hilft sul lavoro e la salute, Der Flüchtlingsrat Berlin sulla difesa dei diritti e Sea-Watch sui popoli del Mediterraneo in pericolo.
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