Finanza climatica, carbon credit, gender, mitigazione. La Cop29 si è chiusa risultati difficilmente catalogabili in maniera netta come positivi o negativi.
CO2, condannato lo Stato olandese: vittoria storica dei cittadini
È “una sentenza rivoluzionaria” quella emanata da un tribunale dei Paesi Bassi, che ha condannato il governo a ridurre le emissioni di CO2.
È una vittoria storica quella ottenuta da 900 cittadini olandesi che avevano avviato un’azione legale nei confronti del loro governo, chiedendo ai giudici di obbligarlo a diminuire le emissioni di gas ad effetto serra nell’atmosfera. Guidati dalla Ong Urgenda, i partecipanti a questa class action ambientalista hanno ottenuto, contro ogni previsione, l’accoglimento delle loro istanze. “Si tratta – ha spiegato Marjan Minnesma, direttrice dell’associazione ecologista – di un risultato epocale, siamo felicissimi. Questa sentenza conferma il fatto che i cambiamenti climatici rappresentano un problema enorme, che necessita di essere affrontato con decisione. E se i politici non sono in grado di impegnarsi, sono i giudici ad intervenire”.
I magistrati hanno infatti stabilito che “lo Stato olandese è obbligato a diminuire le emissioni di CO2 del 25 per cento, entro il 2020, rispetto ai livelli del 1990”. Ciò in ragione del fatto che “la protezione dei cittadini è un obbligo da parte delle istituzioni”. Il tribunale ha ricordato inoltre che la diminuzione delle emissioni è “considerata indispensabile dagli scienziati e dalle organizzazioni internazionali” e non dovrebbe comportare neppure “costi insostenibili”.
L’avvocato che ha difeso lo Stato nel corso del dibattimento aveva spiegato che “la giustizia non deve interferire con le scelte del governo, perché in una democrazia le decisioni sono responsabilità di quest’ultimo e del Parlamento”. “In un Paese democratico che si basa sullo Stato di diritto – avevano replicato i legali di Urgenda – anche un governo eletto dal popolo è sottoposto alla legge. E la giustizia è chiamata a far rispettare questo principio, nonché a correggere l’azione dell’esecutivo, se necessario”.
Da parte sua, Faiza Oulahsen di Greenpeace Olanda, ha dichiarato che quella odierna è “una sentenza rivoluzionaria, che farà moltiplicare i procedimenti giudiziari in tutto il mondo. I politici che si ritroveranno a dicembre a Parigi per la conferenza mondiale sul clima Cop 21 dovranno tenerne conto”. Un’azione simile a quella olandese è stata infatti già avviata da un gruppo di cittadini del Belgio, e un’altra è in preparazione in Norvegia. Urgenda ha fatto sapere che i suoi militanti stanno traducendo tutta la documentazione legale in inglese, al fine di “condividere questa esperienza e fornire alle popolazioni di altre nazioni i mezzi per imporre ai loro governi politiche serie di tutela dell’ambiente”.
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