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Coding. Sap insegna a migliaia di giovani africani a programmare
Migliaia di ragazzi e studenti africani hanno seguito centinaia di lezioni di educazione digitale durante l’Africa Code Week, per “aiutarli a intraprendere una carriera di successo”.
L’Africa sarà l’ultima frontiera della crescita. Digitale, economica, energetica. “Il continente è destinato a diventare la seconda regione in più rapida espansione da qui al 2025, con un prodotto interno lordo (Pil) di 4,5 trilioni di dollari”, fa sapere una recente nota rilasciata da Frost and Sullivan.
Un continente che si svilupperà ai ritmi di quelli del Sud Est asiatico oggi. Per questo motivo è fondamentale fornire un’educazione adeguata ai giovani e giovanissimi di oggi, in particolare nel mondo del digitale e del coding, per creare opportunità lavorative e occupazionali.
È quello che ha fatto il gruppo Sap, con l’iniziativa “Africa Code Week”, tenutasi lo scorso ottobre e che ha dato accesso a migliaia di giovani tra gli 8 e i 24 anni in 17 Paesi – Benin, Botswana, Camerun, Egitto, Etiopia, Costa d’Avorio, Ghana, Kenya, Madagascar, Marocco, Nigeria, Ruanda, Senegal, Sud Africa, Togo, Tunisia e Uganda – a centinaia di workshop e sessioni online dedicate all’alfabetizzazione digitale e all’educazione informatica.
“L’alfabetizzazione digitale mette in grado milioni di giovani africani di intraprendere una carriera di successo”, ha commentato Rachid Belmokhtar, ministro dell’Educazione del Marocco. “Giovani laureati esperti di tecnologia possono rendere l’Africa più competitiva nell’economia globale. E ciascuno di noi — dai governi, alle istituzioni, fino alle Ong e alle aziende — può giocare un ruolo fondamentale nel diffondere l’alfabetizzazione digitale in Africa”.
Gli studenti africani imparano a programmare
L’azienda ha quindi coinvolto i propri dipendenti come volontari per educare adulti, genitori, insegnanti e staff dei governi impegnati nel progetto, fornendo gli strumenti necessitare per portare avanti con successo l’iniziativa: più di 88.763 bambini e ragazzi hanno preso parte all’Africa Code Week, grazie all’aiuto di 1.500 educatori.
“I giovani africani spingono il mondo delle aziende a rinnovarsi, a operare in maniera più semplice, veloce, smart e sostenibile”, ha commentato Franck Cohen, presidente Sap Europa, Medio Oriente e Africa. “Se dotiamo i giovani delle migliori tecnologie, fornendo loro le competenze che il mercato del lavoro richiede, insegneremo alla prossima generazione a realizzare progetti incredibili”.
Così i bambini che vivono in aree rurali del Ruanda e della provincia del Capo occidentale in Sud Africa hanno potuto partecipare alle lezioni avendo anche a disposizione il famoso sistema Scratch, sviluppato dal Mit Media Lab che rende la programmazione accessibile a tutti ed utilizzato oggi da milioni di bambini e teenager in tutto il mondo per creare e condividere storie interattive, animazioni e giochi. Parte del futuro è il coding, anche in Africa.
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