La campagna Vote for animals, promossa da Lav e altre organizzazioni, mira a far assumere a candidati e partiti un impegno maggiore sul tema dei diritti animali.
Cani, ecco cosa dice la legge in merito a collare e guinzaglio
Collare e guinzaglio non sono solo indispensabili per la conduzione del nostro cane, ma sono anche essenziali per legge. Ecco il parere dell’avvocato.
La legge in proposito è chiara e, come si sa, non ammette ignoranza: il cane, piccolo o grande che sia, va sempre e dovunque condotto al guinzaglio, con il collare o la pettorina e un guinzaglio più o meno lungo, a seconda delle circostanze e dei luoghi.
Si eviterebbero così incidenti, zuffe, aggressioni. Non basta essere esperti – “ho cani da anni e so come richiamarli” – né garantire sulla bontà e l’educazione del proprio amico a quattro zampe. Multe e procedimenti legali sono all’ordine del giorno, in città come in campagna, eppure il manipolo degli irriducibile della libertà a oltranza canina non demorde. E continua a seminare terrore e problematiche nei confronti di chi, invece, la legge la osserva. E la mette in pratica.
Collare e guinzaglio, gli articoli legislativi al riguardo
Spiega l’avvocato Francesca Gentilini: “In materia esiste un’ordinanza del ministero della Salute datata 6 agosto 2013 con validità di soli dodici mesi, ma poi prorogata di anno in anno per la stessa durata, che impone:
- di utilizzare sempre il guinzaglio a una misura non superiore a mt 1,50 durante la conduzione dell’animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai comuni;
- di portare con sé una museruola, rigida o morbida, da applicare al cane in caso di rischio per l’incolumità di persone o animali o su richiesta delle autorità competenti;
- di affidare il cane a persone in grado di gestirlo correttamente;
- di acquisire un cane assumendo informazioni sulle sue caratteristiche fisiche ed etologiche nonché sulle norme in vigore;
- di assicurarsi che il cane abbia un comportamento adeguato alle specifiche esigenze di convivenza con persone e animali rispetto al contesto in cui vive.
Un discorso a parte, come precisato anche dal tenore dell’ordinanza, meritano le cosiddette “aree cani” all’interno della quale è consentito l’accesso ai quattro zampe anche se non tenuti al guinzaglio e privi di museruola, “purché sotto la vigilanza costante ed attiva dei loro possessori, i quali ne sono sempre responsabili. Resta inteso, poi, che ogni Comune si dota di regolamenti più specifici per garantire la corretta fruizione di tali spazi”.
La legge non ammette ignoranza
Se affidiamo il nostro cane a un parente o a un amico dobbiamo sempre rispettare la legge. “Il proprietario, o una qualsiasi altra persona che, anche se per motivi occasionali e di cortesia, si è assunta la responsabilità di tenere sotto vigilanza il cane, ne diventa automaticamente responsabile, quindi il consiglio è quello di tenere il quattro zampe sempre al guinzaglio”, sottolinea l’avvocato Gentilini. Le norme del Codice civile e del Codice penale riportano al detentore dell’animale ogni responsabilità per danni arrecati a cose o a persone (art. 2052 del Codice civile e art. 590 del Codice penale – lesioni colpose).
“Ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 2052 c.c., più precisamente, la responsabilità per i danni provocati dal cane costituisce un’ipotesi di responsabilità oggettiva: essa cioè scatta a prescindere da eventuale malafede o semplice colpa del padrone”, continua l’avvocato. Per esempio, se il cane, pur al guinzaglio, azzanna un passante o un altro cane, a quest’ultimo spetta il risarcimento, salvo che il padrone dimostri che l’incidente si è verificato per caso fortuito, ossia a causa di un evento imprevedibile ed eccezionale che egli non ha potuto evitare nonostante tutte le cautele adottate. Il proprietario ha quindi sempre l’obbligo di adottare tutti gli accorgimenti necessari a prevenire le prevedibili – o anche imprevedibili – reazioni del cane.
“A maggior ragione l’art. 672, comma I, del codice penale, stabilisce inoltre che chiunque lascia liberi, o non custodisce con le debite cautele animali pericolosi da lui posseduti, o ne affida la custodia a persona inesperta, è punito con la sanzione amministrativa da euro 25 a euro 258”, delucida Francesca Gentilini. Il tutto vale, ovviamente, in città come in campagna. Il cane che, privo di guinzaglio e collare, anche in un viottolo extra urbano, provoca un incidente di qualsiasi genere – dalla caduta di un anziano al ferimento di un altro quattro zampe – rende il suo proprietario automaticamente responsabile e, quindi, perseguibile per legge.
Che fare se ci aggredisce un cane libero o se avviene una zuffa fra cani
Anche nelle aree metropolitane le zuffe fra cani e gli incontri pericolosi con quattro zampe liberi di vagare senza sorveglianza sono all’ordine del giorno. E il tema è molto dibattuto a proposito di diritti degli animali (e di chi sta loro vicino). Nel caso malaugurato di uno di questi incidenti cosa dobbiamo fare nell’immediato? “Se si viene aggrediti da un cane libero senza collare occorre contattare la polizia locale, che a sua volta deve informare l’Ats per rintracciare l’eventuale proprietario del cane. Per i cani più mansueti e di taglia medio piccola si può utilizzare la pettorina, ma talvolta, per la sicurezza di tutti, è necessario ricorrere a un collare che consenta di avere maggiore presa sul cane”, spiega Gianluca Comazzi, consigliere regionale della Lombardia.
Ovviamente non si fa differenze se l’aggressore a quattro zampe è di piccola o di grande taglia. Spesso, infatti, al di là della presa e della pericolosità del morso di un soggetto di razza grande, un piccolo cane può causare non pochi problemi soprattutto se lasciato libero di gironzolare indisturbato in zone che pensa siano il suo territorio. In conclusione la diatriba sull’uso o meno del collare e del guinzaglio non ha molto senso. La legge è chiara e il senso civico del proprietario dovrebbe adeguarsi qualunque sia la razza o l’incrocio che ci accompagna durante la nostra vita. Mai come in questo caso, infatti, il bene dei nostri amici animali diventa anche il nostro e di coloro che ci sono intorno.
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