Il fabbisogno di energia nel mondo è in crescita: entro il 2040, l’Agenzia Internazionale dell’Energia stima un aumento dei consumi del 30 per cento. Ancora lontano l’addio al petrolio, ma le rinnovabili soddisferanno il 40 per cento della domanda mondiale.
Una petroliera iraniana rischia di esplodere al largo delle coste cinesi, si teme un disastro ambientale
Una petroliera iraniana che trasporta 136mila tonnellate di petrolio si è scontrata con un cargo al largo delle coste orientali della Cina. Ora si teme un’esplosione che causerebbe un enorme danno ambientale.
La petroliera iraniana Sanchi, registrata a Panama e gestita dalla società iraniana Glory Shipping, stava navigando verso la Corea del Sud, quando sabato sera è entrata in collisione con il mercantile CF Crystal di Hong Kong carico di grano. 32 membri dell’equipaggio della petroliera sono ancora dispersi, di cui 30 iraniani e due cittadini del Bangladesh. Ora la petroliera è a rischio esplosione, che provocherebbe un enorme disastro ambientale. È quanto si apprende dall’ultimo bollettino del ministero cinese dei Trasporti.
La minaccia del danno ambientale
Secondo la Cctv, la televisione di Stato di Pechino, che ha riportato l’allarme delle autorità, lo scontro ha innescato un incendio che dura da due giorni producendo una densissima colonna di fumo nero. Ora la petroliera carica di greggio rischia di esplodere e affondare causando un enorme danno ambientale. Le autorità marittime cinesi, per cercare di limitare l’impatto ambientale, hanno inviato sul posto tre navi specializzate nel recupero di petrolio in mare.
Le stive della petroliera sono cariche di 136mila tonnellate di petrolio ultra-light che in caso di sversamento può risultare più pericoloso del greggio: “Questo tipo di petrolio evapora più facilmente e con altrettanta facilità si miscela con l’acqua. Inoltre può essere incolore e inodore e rendere così le operazioni di raccolta e pulizia molto più difficili.” ha spiegato John Driscoll del JTD Energy Services alla BBC.
Gli esperti di trasporti marittimi sostengono che l’incidente potrebbe potenzialmente interrompere la navigazione a Shanghai e nei suoi dintorni, uno dei porti più grandi e trafficati del mondo.
Lo scontro della petroliera
Le cause della collisione sono ancora sconosciute, ma da quanto si apprende dalle notizie di stampa di Pechino, lo scontro tra la petroliera iraniana Sanchi e il mercantile è avvenuto verso le ore 20:00 ora locale (13:00 ora italiana) di sabato. L’incidente si è verificato a 160 miglia dall’estuario del fiume Yangtze, nel mare cinese orientale. Dalle comunicazioni del ministero cinese dei Trasporti tutti i 21 componenti, di nazionalità cinese, dell’equipaggio del cargo sono stati recuperati e tratti in salvo. Continuano invece le ricerche per i 32 membri dell’equipaggio della petroliera. Per recuperare i dispersi sono stati messi in otto imbarcazioni assieme a un’unità della guardia costiera e a un aereo sudcoreani.
La collisione è il primo grande incidente che coinvolge una petroliera Iraniana, dopo la revoca delle sanzioni internazionali contro l’Iran a gennaio 2016.
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