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Colori e sessualità
Proviamo a fare un viaggio nell’universo dei colori tradizionalmente attribuiti ai 7 chakra.
Prima di partire, un’avvertenza: se un disagio nei confronti di un
particolare colore può far riflettere e stimolare ulteriori
autoanalisi, non deve essere però preso come una etichetta
negativa sulla nostra capacità di amare.
I colori sono tutti “buoni”, e le nostre preferenze e idiosincrasie
vanno anche rispettate.
Rosso: e’ il colore del primo chakra, alla base della colonna
vertebrale. E’ tradizionalmente il colore della sessualità
più istintiva, quella più legata alla terra, alla
conservazione della specie. Ma è anche il colore che tante
culture hanno associato alla passione, all’amore, al peccato, alla
trasgressione… Insomma simbolicamente si tratta della tinta
più spesso chiamata in causa quando si parla di
sessualità. E allora possiamo chiederci che reazioni essa
produca nel nostro intimo. Vi sono persone che amano vestirsi di
abiti scarlatti, e altri che sono a disagio all’idea di immergersi
in queste vibrazioni e frequenze. Non vuol dire che queste ultime
siano davvero in crisi con la sessualità, ma… Un disagio
troppo evidente di fronte al colore rosso ci suggerisce che forse
abbiamo un po’ paura di emozioni forti, intense, trascinanti.
Arancione, 2° chakra. Per la tradizione indiana è questo
il colore dell’eros vero e proprio, con le sue sfumature di scambio
interpersonale e di gioco, forse più solari, meno istintive
e “cieche” di quelle del 1° chakra. Stesso discorso: che
emozioni ci dà l’arancione? “Sprofondiamo” volentieri in
abiti stoffe, divani, che emanino queste frequenze?
Giallo, 3° chakra. Per tradizione è il colore della
gelosia, del possesso, del narcisismo, dell’Io. Elementi che
anch’essi vengono chiamati in causa, e spesso, nelle storie
d’amore. Occhio dunque alle difficoltà con il colore giallo.
Chi lo ama, invece, spesso trova in esso una solarità, un
ottimismo, una luce che la dicono lunga sulla sua capacità
di amare e lasciarsi amare.
Rosa (ma anche verde), 4° chakra. E’ il chakra del cuore, e
dunque chi ama questo colore sa che la sessualità è
dolce se vissuta in una luce d’amore e di donazione di sé. E
poi, via via, ci sono i colori dei chakra più alti: blu
(5° chakra, comunicazione), viola o indaco (6° chakra),
bianco (7° chakra) . Amarli significa amare le loro frequenze
che parlano di comunicazione, scambio, meditazione: qualità
che, lungi dell’essere antitetiche all’erotismo, gli forniscono una
“coloritura” più profonda e spirituale.
Emma Chiaia
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