Colpo di stato in Burkina Faso. Militari al governo

Il tenente-colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba ha annunciato la destituzione del presidente del Burkina Faso Roch Marc Christian Kaboré.

  • Un gruppo di militari ha preso il potere in Burkina Faso
  • L’annuncio è stato diffuso in tv il 24 gennaio
  • Non si hanno per ora notizie della sorte del presidente destituito Kaboré

Un gruppo di militari ha annunciato di aver preso il potere in Burkina Faso. La notizia è stata diffusa in televisione nella giornata di lunedì 24 gennaio dagli stessi autori del golpe. A leggere il comunicato è il leader degli insorti, il tenente-colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba, presidente del Movimento patriottico per la salvaguardia e la restaurazione (Mpsr), che ha assunto il controllo del governo. 

Chiuse le frontiere e sospesa la Costituzione del Burkina Faso

Un altro militare ha anche reso nota la decisione di chiudere le frontiere a partire da mezzanotte, nonché lo scioglimento del parlamento e la sospensione della Costituzione. Quest’ultima, hanno precisato gli autori del colpo di stato, tornerà in vigore “entro un lasso di tempo ragionevole”. 

Il presidente destituito del Burkina Faso Kaboré
Il presidente destituito del Burkina Faso Kaboré © Kiran Ridley/Getty Images)

Non si conosce al momento quale sia la sorte dell’ormai ex presidente Roch Marc Christian Kaboré. La Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale (Cedeao) ha fatto sapere che riterrà i militare “responsabili dell’integrità fisica” dei dirigenti deposti del Burkina Faso. Il che lascerebbe intendere come Kaboré possa essere effettivamente nelle mani dell’esercito. Ma altre fonti indicano che il politico sarebbe riuscito a sfuggire alla cattura.

Denunciato un «tentativo di assassinio»

 Al contempo, il partito politico al quale appartiene il presidente destituito, il Movimento del popolo per il progresso, ha parlato di “un tentativo di assassinio non andato a buon fine”. Lo stesso Mpp ha denunciato inoltre il “saccheggio dell’abitazione privata” di Kaboré. Il palazzo presidenziale sarebbe stato inoltre “accerchiato da un gruppo di uomini armati, a volto coperto”, mentre sarebbero già state occupate la radio e la televisione di stato a Ouagadougou.

Il tenente-colonnello Damiba dal 3 dicembre è responsabile delle operazioni anti-terrorismo della terza regione militare del paese africano, nonché della sicurezza nella capitale. È stato nominato proprio da Kaboré, che di recente aveva voluto modificare profondamente le gerarchie dell’esercito, dopo che un attentato a Inata aveva provocato a novembre la morte di 57 persone, tra cui 53 poliziotti. 

La condanna del segretario generale delle Nazioni Unite

Diplomato alla scuola militare di Parigi, in Francia, Damiba fa parte di coloro che l’ex presidente di transizione Michel Kafando aveva soprannominato “i boys” (“i ragazzi”), che si erano opposti al colpo di stato del 2015, condotto da elementi del reggimento di sicurezza presidenziale del Burkina Faso, l’Rsp, che in seguito è stato sciolto. 

Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, in un comunicato, a condannato con fermezza il golpe effettuato dai militari, chiedendo a questi ultimi di deporre le armi.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

L'autenticità di questa notizia è certificata in blockchain. Scopri di più
Articoli correlati
Golpe militare in Burkina Faso, destituito il presidente

I militari della “Reggimento di sicurezza presidenziale” del Burkina Faso, che da ieri tengono in ostaggio il presidente Michel Kafando e il primo ministro Isaac Zida, hanno annunciato la loro destituzione. La notizia è stata data direttamente dal tenente-colonnello Mamadou Bamba, attraverso un comunicato letto questa mattina alla televisione nazionale, nel quale si afferma che

Cosa succede in Georgia, dove la gente è tornata a protestare

Migliaia di persone sono scese in strada contro la decisione del governo di sospendere i negoziati per l’adesione all’Unione europea fino al 2028. Violenta la reazione delle forze dell’ordine. La presidente della Georgia rifiuta di lasciare il mandato finché non verranno indette nuove elezioni.