Cop29

Il picco dei combustibili fossili è dietro l’angolo, lo dice l’Iea

Nei prossimi anni ci saranno delle rivoluzioni energetiche. È uscito il report più importante dell’anno dell’Iea: il World energy outlook 2023.

Nel 2030 il mondo dell’energia sarà molto diverso da oggi, anche con l’attuale scenario politico. A certificarlo è il report World energy outlook (Weo) 2023 dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea). Nei prossimi anni ci saranno delle vere e proprie rivoluzioni nel settore dell’energia:

  • il numero di auto elettriche aumenterà di 10 volte;
  • le energie rinnovabili rappresenteranno l’80 per cento della nuova energia installata;
  • il riscaldamento elettrico con pompe di calore avrà superato quello prodotto dalle caldaie a combustibile fossile.
  • la domanda di combustibili fossili avrà pressoché raggiunto il suo picco.

L’Agenzia internazionale dell’energia, il più autorevole ente governativo al mondo sul tema, ha intensificato il numero di report che pubblica nel corso di un anno al fine di guidare la transizione energetica, e il World energy outlook è il più importante perché fotografa la situazione energetica nel mondo e traccia i trend in corso delineandoci ciò che ci dobbiamo aspettare. In particolare, negli ultimi anni, il focus è al 2030, step intermedio entro il quale il mondo dovrebbe tagliare le emissioni almeno del 45 per cento rispetto al 2010 per tentare di rimanere entro gli 1,5 gradi Celsius di aumento della temperatura media globale.

Il picco delle emissioni di gas serra è vicino

La notizia principale di questa edizione 2023 riguarda sicuramente il picco di emissioni di gas serra causate dall’utilizzo di combustibili fossili: è la prima volta che un report lo inserisce prima del 2030. Anzi, in questo caso molto prima: già entro i prossimi uno o due anni potrebbe essere raggiunto. Parliamo, quindi, del 2025 quando è previsto che l’utilizzo di carbone precipiti. In Italia, del resto, è questa la data prevista per l’abbandono del carbone come fonte di energia, anche se già ora è molto marginale nel nostro mix energetico, mentre il rischio è che petrolio e gas raggiungano sì il picco, ma rimangano tra noi, stabili ancora per lungo tempo, mettendo a rischio l’obiettivo di +1,5 gradi.

Allo stesso tempo, il report riporta che già ad oggi la situazione è estremamente cambiata rispetto a soli tre anni fa. qualche numero: gli investimenti in energia pulita sono saliti del 40 per cento rispetto al 2020, già ora un’auto su cinque acquistata nel mondo è elettrica, mentre stiamo installando 500 gigawatt (GW) di potenza rinnovabile all’anno e investiamo oltre 1 miliardo di dollari al giorno in spesa per l’energia solare.

Che la transizione energetica stia accelerando in questi ultimi anni è quindi una certezza, confermata dal fatto che ancora una volta sono state riviste al rialzo le previsioni sulle fonti di energia rinnovabile, soprattutto proprio quelle legate al solare. Ed è ormai un rito che si ripete ogni anno, quasi dal 2010. Quest’anno le previsioni di crescita delle rinnovabili al 2030 sono quasi raddoppiate rispetto alle previsioni del 2022, passando dai circa 2.800 GW previsti lo scorso anno al 2030 ai circa 4.800 GW nel report di quest’anno.

“La transizione verso l’energia pulita sta avvenendo in tutto il mondo ed è inarrestabile. Non è una questione di “se”, è solo una questione di quanto presto”

Fatih Birol, direttore della Iea

E in effetti negli ultimi anni – soprattutto rispetto alla situazione precedente l’Accordo di Parigi sul clima – è davvero evidente: l’azione climatica e gli impegni più incisivi presi dagli stati hanno piegato verso il basso la curva delle emissioni e le traiettorie che ci aspettano, sempre se verranno poi rispettati gli impegni presi, nel grafico qui sotto c’è la traiettoria Steps – ossia Stated energy policies 2023.

Il risultato positivo è che ora la curva non corre più esponenzialmente verso scenari oscuri, ma va fatto ancora meglio perché il mondo è diretto verso un aumento della temperatura media globale di 2,4 gradi. Anche se tutti dovessero rispettare gli impegni.

Le cose da fare, soprattutto in vista della Cop28 di Dubai, la conferenza sul clima che si tiene a dicembre negli Emirati Arabi Uniti, sono quelle ribadite nell’aggiornamento al piano Net zero report: triplicare le rinnovabili entro il 2030, raddoppiare l’efficienza energetica, tagliare rapidamente le emissioni di metano e abbandonare le fonti fossili. Uno dei migliori piani di pace che possiamo augurarci per i prossimi decenni.

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